La scorsa settimana in sintesi
- L'ultimo report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense ha confermato il superamento delle stime con la creazione a gennaio di 467.000 posti di lavoro, nonostante l'aumento dei contagi dovuti alla variante Omicron. I mercati azionari si sono rivelati contrastanti e volatili. I rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato un'impennata.
- Le stime preliminari hanno mostrato come l'economia dell'eurozona sia cresciuta dello 0,3% nell'ultimo trimestre, riportando così il dato più basso in tre trimestri, sebbene in linea con le aspettative, data la diffusione della variante Omicron nella regione.
- Sostenendo che l'aumento dell'inflazione si attenuerà nel corso del 2022, la Banca centrale europea ha lasciato invariato il proprio tasso di riferimento. Gli operatori di mercato sembrano pensarla diversamente e hanno cominciato a considerare le probabilità di uno o più aumenti.
- La Banca d'Inghilterra ha aumentato il proprio tasso di interesse per la seconda volta in tre mesi, portandolo allo 0,5%. Sebbene si trattasse di una mossa attesa da parte della banca, nessuno si aspettava una tale divergenza di opinioni tra i suoi membri.
Dati ed eventi di questa settimana
- Un dato particolarmente atteso è l'IPC statunitense di gennaio. In molti paesi, l'inflazione sta raggiungendo il picco e creando alle banche centrali difficoltà in termini di comunicazione e azione.
- Prosegue la stagione degli utili del quarto trimestre 2021, evidenziando una frenata più accentuata nel primo trimestre 2022, una guidance simile a quella prepandemica e una nota positiva data dall'aumento atteso degli investimenti in conto capitale.
- Continua il conflitto geopolitico innescato dallo spostamento delle truppe russe verso il confine ucraino, un po' troppo vicino a casa per gli investitori europei.
- A Pechino, sono in corso le Olimpiadi invernali 2022. Alcuni paesi hanno inviato gli atleti, ma nessun ufficiale governativo, con l'intento di un boicottaggio diplomatico per le violazioni dei diritti umani da parte della Cina.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- I recenti messaggi inviati dalla Fed (rialzo dei tassi d'interesse e taglio del bilancio) condizioneranno la performance nel 2022. Nel medio termine, la riduzione della liquidità costituirà una svolta.
- Dopo il rapido aumento dei tassi di interesse e la rotazione dai segmenti dei titoli difensivi e growth a quelli ciclici/value nel corso dell'ultimo mese, entreremo probabilmente in una fase di elaborazione.
- Sebbene previste in calo nel 2022, l'elevata inflazione e la solida crescita dovrebbero determinare un aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari. Un graduale aumento dei tassi dovrebbe risultare favorevole per gli attivi rischiosi.
Rischi
- Con buona probabilità, le diverse incertezze correlate alla pandemia, l'affievolirsi dei disagi legati al COVID-19, le comunicazioni delle banche centrali e le tensioni geopolitiche determineranno una situazione di volatilità del mercato.
- Un aumento dei tassi improvviso e più rapido del previsto negli Stati Uniti (se le pressioni inflazionistiche dovessero aumentare e/o persistere) potrebbe mettere a repentaglio la ripresa.
- I contagi dovuti alla variante Omicron sottolineano il rischio di uno stop-and-go nelle restrizioni economiche.
- Inoltre, sul fronte dell'offerta sono molti i vincoli che dureranno più a lungo del previsto e una situazione di estrema tensione potrebbe influire sulla crescita economica e degli utili aziendali.
- Infine, le tensioni geopolitiche nell'Europa Orientale potrebbero portare a un ulteriore aumento dei prezzi dell'energia e pesare sul sentiment degli investitori.
Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation
La solida performance economica dovrebbe continuare anche nel 2022, con una crescita pari a circa il 4% negli Stati Uniti e nell'eurozona e prossima al 5% in Cina. Prevediamo che l'offerta e la domanda si ribilancino gradualmente in un contesto di crescita superiore alla potenzialità nelle principali economie sviluppate. Con la forte domanda alle prese con strozzature dell’offerta dovute alla pandemia, emergono tensioni che provocano prezzi più elevati. Pertanto, l'inflazione dovrebbe rimanere elevata in modo preoccupante, almeno nei mesi invernali. Ci aspettiamo che l'avvio di un ciclo di rialzi dei tassi da parte della Fed sarà un periodo molto delicato, durante il quale preferiamo mantenere una duration breve. Rispetto ai mercati azionari, la crescita superiore al potenziale ci porta a cominciare il 2022 con un orientamento costruttivo sulle azioni, in particolare quelle che fanno capo all'eurozona e ai mercati emergenti, oltre che i titoli finanziari. Abbiamo declassato il settore energetico a seguito di una solida performance e dopo aver identificato maggiori potenziali rialzi in altri settori.
Strategia Cross-Asset
Il cambio di paradigma sul piano economico e inflazionistico imporrà un'allocazione azionaria dinamica. Ci aspettiamo che l'inflazione raggiunga il picco nel primo trimestre 2022, in concomitanza con l'allentamento delle strozzature. Fino a quando la crescita non si dimostrerà resiliente e in attesa che l'inflazione rallenti, ci concentreremo sui titoli value e sugli attivi rischiosi. Manteniamo attualmente una sovraponderazione rispetto alle azioni.
- Abbiamo un'esposizione agli asset legati al rimbalzo/alla ripresa post-COVID
Sovrappeso su azioni, sottopeso su obbligazioni. Per ciò che riguarda l'azionario, preferenza per titoli europei e dei mercati emergenti comprese le A-share cinesi onshore, quindi azioni giapponesi e statunitensi.
Sottopeso sui titoli di Stato, con una duration breve. Ci concentriamo sulla fonte del carry più elevato, ossia il debito dei mercati emergenti. Rimaniamo neutrali sul credito investment grade europeo, mentre abbiamo declassato l'investment grade statunitense. Presentiamo un'esposizione sulla NOK. - Orientamento positivo su finanziari, materiali ed energia – supponendo che il primo trimestre 2022 veda l'inflazione raggiungere il picco e l'allentamento delle strozzature.
- Nelle nostre tematiche core a lungo termine: tecnologia e innovazione, sanità e clima, poiché mostrano un elevato potenziale di crescita nel medio termine, al di là della volatilità di breve periodo.
