La scorsa settimana in sintesi
- La "Big Beautiful Bill", un pacchetto fiscale da 3.400 miliardi di dollari, è stato approvato dal Congresso degli Stati Uniti e ha favorito il sentiment nonostante i timori sul deficit a lungo termine.
- Il report di giugno sull'andamento del mercato del lavoro statunitense ha sorpreso in positivo con 147.000 nuovi posti di lavoro e un calo della disoccupazione al 4,1%, attenuando le aspettative di un taglio dei tassi della Fed a luglio.
- I dati del PMI relativi all'eurozona hanno mostrato un modesto miglioramento, con l'indice composito che ha toccato i massimi da tre mesi, grazie alla stabilizzazione del settore manifatturiero e alla crescita dell'attività dei servizi.
- Al Forum di Sintra della BCE, i banchieri centrali hanno posto l'accento sulla vigilanza, evidenziando l'incertezza legata alle dinamiche del commercio e della crescita.
- In Giappone, l'indagine Tankan del secondo trimestre ha superato le aspettative, con un miglioramento della fiducia dei grandi produttori, e i dati sulla produzione industriale hanno mostrato una buona tenuta anche in presenza di venti contrari per il commercio.
Dati ed eventi di questa settimana
- Dopo la legge statunitense della scorsa settimana, i mercati si concentreranno sui dazi, dato che è emersa poca chiarezza su ciò che accadrà con l'approssimarsi del termine della tregua prevista.
- I verbali della riunione del FOMC di giugno dovrebbero rivelare maggiori dettagli sulle divisioni all'interno del Comitato in merito alle aspettative di inflazione e al ritmo dei potenziali tagli dei tassi.
- I dati economici più importanti includono l'inflazione in Cina, Svezia, Danimarca e Norvegia, la produzione industriale in Germania e Italia, oltre al PIL del Regno Unito.
- L'OPEC+ dovrebbe definire i livelli di produzione di agosto, mentre il seminario internazionale dell'OPEC potrebbe offrire ulteriori segnali sulla strategia di approvvigionamento, con il prezzo del petrolio che resta prossimo ai 65 dollari al barile.
- Le banche centrali di Australia e Nuova Zelanda prevedono tagli dei tassi di 25 pb, a causa dei crescenti timori relativi alla crescita nella regione.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- L'economia globale resta fragile e si prevede un ulteriore rallentamento della crescita a causa delle persistenti tensioni commerciali e della costante incertezza sui prezzi del petrolio dovuta al conflitto tra Israele e Iran, all'aumento della produzione deciso dall'OPEC+ e all'indebolimento della domanda cinese.
- Stati Uniti: la crescita è in calo e permangono rischi di inflazione, mentre incombono i dazi doganali, il che rende fondamentale tenere d'occhio il dollaro, le pubblicazioni dei dati quantitativi e la crescita degli utili societari.
- Europa: con la tenuta della crescita e l'inflazione sotto controllo (missione compiuta per la BCE), l'attenzione si è spostata sulle politiche fiscali volte a mitigare i rischi di crescita generali.
- Cina: la crescita resta limitata con scarsi segnali di accelerazione e persiste la deflazione, in un contesto caratterizzato dalle continue pressioni legate al confronto commerciale con gli Stati Uniti.
Rischi
- Politica commerciale statunitense: nonostante i segnali di distensione, persiste l'incertezza sui dazi statunitensi. La visibilità resta molto limitata. Il sentiment del mercato è fragile e la volatilità potrebbe riemergere in qualsiasi momento, in particolare in corrispondenza del termine della pausa di 90 giorni applicata ai dazi reciproci statunitensi, previsto per l'8 luglio.
- Rumore nei dati macro: La crescita economica sta rallentando, ma il quadro è confuso. L'insostenibile divario tra dati qualitativi e quantitativi ha iniziato a ridursi: i dati quantitativi si stanno indebolendo, seguendo i dati qualitativi al ribasso.
- Conflitti armati in Ucraina e Medio Oriente: questi hanno un impatto sui prezzi del petrolio, sul settore energetico in generale, sulla coesione della NATO e sulle relazioni con gli Stati Uniti.
Strategia cross-asset
- Con l'attenuarsi dei timori di recessione nonostante l'incertezza sui dazi, il ritorno della leadership tecnologica statunitense e l'approvazione della “Big, Beautiful Bill” del presidente Trump, i mercati finanziari hanno ricevuto una spinta.
- Azioni mondiali:
- La nostra posizione cautamente ottimista rimane misurata: le rinnovate tensioni commerciali e gli aumenti dei dazi previsti per l'inizio di luglio presentano rischi significativi per la crescita globale e i margini aziendali. Pertanto, il posizionamento resta complessivamente neutrale, senza particolari orientamenti regionali.
- Allocazione regionale:
- Abbiamo aumentato la nostra esposizione al settore tecnologico e alle azioni statunitensi, sfruttando il segnale di breakout tecnico dell'indice Nasdaq e la rinnovata leadership delle mega-cap tecnologiche in vista della stagione degli utili del secondo trimestre.
- Pur essendo più esposti alle tensioni commerciali, l'Europa e i mercati emergenti potrebbero essere sostenuti da valutazioni più interessanti e risposte fiscali più forti, che compenserebbero le difficoltà legate ai dazi.
- Allocazione fattoriale e settoriale:
- In questo contesto, privilegiamo fattori ben diversificati rispetto alle scommesse direzionali.
- La strategia prevede una sovraponderazione sulla tecnologia globale per via della crescita strutturale trainata dall'IA.
- Le nostre opinioni sono positive sulle midcap tedesche, sulle infrastrutture e sulla difesa europee, sostenute dall'espansione fiscale.
- Titoli di Stato:
- Le obbligazioni sovrane europee continuano a beneficiare dei timori legati alla crescita, delle aspettative di un'inflazione contenuta e dell'atteggiamento accomodante della BCE. In un portafoglio multi-asset, aggiungono una preziosa decorrelazione e fungono da ancoraggio difensivo in caso di nuova volatilità del mercato.
- La Fed ha più tempo per mantenere i tassi invariati e concentrarsi sull'andamento dell'inflazione: manteniamo una posizione neutrale sui Treasury.
- Credito:
- Nei mercati del credito, manteniamo una preferenza per le obbligazioni Investment Grade rispetto a quelle High Yield e privilegiamo il credito europeo rispetto a quello statunitense. L'investment grade resta una classe d'investimento resiliente con fondamentali solidi, in particolare nel credito europeo, dove gli spread con gli Stati Uniti sono tornati a livelli negativi.
- Gli spread High Yield si sono notevolmente contratti, offrendo uno scarso premio di rischio, per cui manteniamo una posizione prudente con un leggero sottopeso sulle obbligazioni HY sia statunitensi che europee.
- Manteniamo un'allocazione al debito dei mercati emergenti, dopo aver rivisto leggermente al rialzo la nostra view portandola a neutrale. La classe d'investimento beneficia di rendimenti regionali reali positivi, del potenziale sostegno di un dollaro statunitense più debole e del possibile allentamento dei dazi.
- Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
- L'oro resta sovraponderato come copertura strategica contro i rischi geopolitici e la volatilità dei tassi reali. La domanda è sostenuta dagli acquisti delle banche centrali e dagli afflussi retail.
- Manteniamo un'allocazione agli investimenti alternativi per garantire stabilità e diversificazione in un contesto di volatilità costante.
- Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali.
- Optiamo per una sovraponderazione sulle valute difensive (ad esempio lo yen) e prevediamo un indebolimento del dollaro in concomitanza con il rallentamento della crescita.
Il nostro posizionamento
Abbiamo leggermente aumentato la nostra esposizione al settore tecnologico e alle azioni statunitensi, sfruttando il segnale di breakout tecnico dell'indice Nasdaq e la rinnovata leadership delle mega-cap tecnologiche in vista della stagione degli utili del secondo trimestre e dell'adozione da parte del Congresso della “Big Beautiful Bill”.
La nostra posizione cautamente ottimista rimane tuttavia misurata: le rinnovate tensioni commerciali e gli aumenti dei dazi previsti per l'inizio di luglio presentano ancora rischi significativi per la crescita globale e i margini aziendali.
Pertanto, rimaniamo concentrati su una selezione tematica (ad esempio tecnologia statunitense, mid-cap tedesche, infrastrutture e difesa europee) e ben diversificata a livello regionale, bilanciando partecipazione al rialzo e cautela geopolitica.
Nel reddito fisso, privilegiamo l'Investment Grade rispetto all'High Yield, con una preferenza per il resiliente segmento del credito europeo. Gli investimenti alternativi continuano a fornire stabilità al portafoglio, con l'oro mantenuto come copertura strategica contro i rischi asimmetrici in aumento e un dollaro più debole.