La scorsa settimana in sintesi
- Gli Stati Uniti e la Cina hanno concordato una pausa di 90 giorni sulla maggior parte delle recenti tariffe doganali, alimentando ulteriormente la speranza di un raffreddamento della guerra commerciale.
- I mercati dovranno assimilare il declassamento del rating degli Stati Uniti da AAA da parte di Moody's e il primo incontro in tre anni tra le delegazioni di Ucraina e Russia, svoltosi a Istanbul.
- Nel corso di una visita in Medio Oriente, Donald Trump ha garantito massicci investimenti in aerei statunitensi, produzione di petrolio e gas naturale, un progetto di una fonderia di alluminio e semiconduttori, tra le altre cose.
- Inoltre, l'amministrazione statunitense starebbe facendo progressi nei colloqui indiretti con l'Iran per raggiungere un accordo che limiti il programma nucleare della repubblica islamica.
- I rendimenti obbligazionari sono scesi dopo che i prezzi al consumo di aprile sono aumentati meno del previsto e i prezzi pagati ai produttori statunitensi hanno subito un calo inaspettato, il più alto degli ultimi cinque anni.
- La pubblicazione di diversi dati, sia quantitativi che qualitativi, ha confermato il rallentamento della crescita: le vendite al dettaglio hanno subito una forte decelerazione, la produzione manifatturiera è calata per la prima volta in sei mesi e la fiducia dei consumatori statunitensi è crollata.
- I cantieri residenziali negli Stati Uniti sono bruscamente diminuiti nonostante un modesto aumento delle concessioni edilizie, il che indica difficoltà persistenti nel settore edilizio in un contesto caratterizzato da vincoli per la manodopera e incertezza della domanda.
Dati ed eventi di questa settimana
- Verranno pubblicate le stime flash del PMI (Purchasing Managers Index) di Stati Uniti, eurozona, Giappone e Cina, che offriranno i primi segnali per il mese in corso sugli sviluppi della crescita globale.
- La Cina pubblicherà i principali dati economici, tra cui i prezzi delle case, la produzione industriale, le vendite al dettaglio e la disoccupazione.
- Verranno pubblicati l'indice flash della fiducia dei consumatori dell'eurozona e il sondaggio IFO tedesco sulle imprese, che forniranno indicazioni sul sentiment dei consumatori e delle imprese nella regione.
- Negli Stati Uniti, i dati sulle vendite di abitazioni esistenti, sulle richieste di mutui e sull'attività di rifinanziamento offriranno ulteriori indizi sul comportamento del mercato immobiliare.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Globale: L'economia globale sta perdendo vigore, ma dovrebbe evitare un atterraggio duro, passando da un'escalation a un'attenuazione delle tensioni commerciali. L'allentamento delle condizioni finanziarie sta ridisegnando il ciclo, non lo sta terminando.
- Stati Uniti: La crescita statunitense è resiliente, ma sotto pressione. L'inflazione resta persistente, limitando la flessibilità della Fed. I mercati stanno scontando diversi tagli dei tassi, nonostante le caute indicazioni della banca centrale.
- Europa: L'economia dell'eurozona è fragile, ma in via di stabilizzazione. L'inflazione sta convergendo verso il target della BCE, creando spazio per una riduzione dei tassi. La politica fiscale sta diventando più favorevole, in un contesto caratterizzato da una costante incertezza legata al commercio.
- Mercati emergenti: I mercati emergenti beneficiano dell'indebolimento del dollaro statunitense, del calo dei prezzi del petrolio e dell'allentamento dei dazi globali. Il rimbalzo della Cina manca di profondità strutturale, il che mantiene la pressione sulle autorità affinché continuino a fornire stimoli e si impegnino nei negoziati commerciali.
Rischi
- L'inflazione aumenta attraverso il commercio e i salari: le pressioni sui prezzi legate ai dazi o una nuova crescita dei salari potrebbero bloccare la disinflazione e costringere la Fed a ritardare o invertire le aspettative di allentamento. Questo scollamento tra le aspettative del mercato e le azioni delle banche centrali potrebbe determinare una rivalutazione delle asset class.
- Incertezza della politica economica statunitense: una politica commerciale erratica e una politica fiscale espansiva potrebbero minare la fiducia nella leadership finanziaria statunitense e nel dollaro.
- Fragilità geopolitica: le tensioni in Medio Oriente e le relazioni tra Cina e Stati Uniti restano volatili e potrebbero perturbare le catene di approvvigionamento globali, i prezzi dell'energia e il sentiment degli investitori.
- Delusione rispetto agli utili: la crescita degli utili aziendali sta rallentando sia negli Stati Uniti che in Europa, con stime previsionali a rischio a causa della debolezza della domanda e delle perturbazioni commerciali. I mercati potrebbero sottovalutare questa decelerazione.
Strategia cross-asset
- Sebbene permanga incertezza, i mercati accolgono con favore l'attenuazione delle tensioni commerciali e l'apparente superamento del picco dei dazi. L'allentamento delle condizioni finanziarie, favorito dalla riduzione dei tassi d'interesse attesi, dal dollaro statunitense più debole e dal calo dei prezzi del petrolio, sta sostenendo sia i mercati che il contesto macroeconomico. Questi sviluppi hanno innescato un rimbalzo degli attivi rischiosi. La nostra strategia riflette un atteggiamento flessibile, che privilegia la diversificazione regionale, una forte visibilità e un posizionamento selettivo tra le varie asset class per far fronte a un ampio ventaglio di potenziali risultati economici.
- Azioni mondiali:
- Il nostro posizionamento è complessivamente neutrale e non prevede alcuna particolare inclinazione regionale per via della limitazione del rialzo senza il supporto degli utili.
- Allocazione regionale:
- Le azioni statunitensi appaiono pienamente valutate, con i mercati che prevedono un esito favorevole in materia di commercio e politica. Ciò limita il potenziale di rialzo e potrebbe aumentare la vulnerabilità alle delusioni.
- Pur essendo più esposti alle tensioni commerciali, l'Europa e i mercati emergenti potrebbero essere sostenuti da risposte fiscali più forti e da valutazioni più interessanti, che compenserebbero in parte le difficoltà legate ai dazi.
- Allocazione fattoriale e settoriale:
- In questo contesto, ci concentriamo su fattori e settori diversificati piuttosto che su scommesse direzionali.
- Abbiamo rivisto al rialzo il settore tecnologico statunitense optando per una sovraponderazione, dopo che ha registrato una performance in linea con il mercato nazionale generale da quando avevamo optato per un posizionamento neutrale la scorsa estate.
- Individuiamo opportunità nei settori europei delle infrastrutture e della difesa, che beneficiano di un sostegno fiscale.
- Titoli di Stato:
- Le obbligazioni sovrane europee continuano a beneficiare dei timori di recessione, delle aspettative di un'inflazione contenuta e dell'atteggiamento accomodante della BCE. In un portafoglio multi-asset, aggiungono una preziosa decorrelazione e fungono da ancoraggio difensivo in caso di nuova volatilità del mercato.
- Siamo neutrali sui Treasury statunitensi, che riflettono rischi bilanciati.
- Credito:
- Manteniamo una posizione neutrale sul credito Investment Grade. Sebbene gli spread siano contratti e offrano un margine di rialzo limitato, i fondamentali rimangono solidi. Il sostegno delle banche centrali e le basse aspettative di insolvenza continuano a fornire una protezione, ma le valutazioni lasciano un margine ridotto per gli errori.
- Siamo passati a una leggera sottoponderazione sull'high yield a fronte dei solidi dati tecnici, ma l'incertezza politica limita ancora la convinzione.
- Abbiamo inoltre aggiornato la nostra allocazione al debito dei mercati emergenti optando per una leggera sottoponderazione, in rialzo di un notch, grazie al sostegno offerto dal miglioramento dei fondamentali e da rendimenti reali interessanti.
- Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella diversificazione del portafoglio:
- Conserviamo una sovraponderazione sull'oro come copertura strategica contro i rischi geopolitici e la volatilità dei tassi reali. La domanda è sostenuta dagli acquisti delle banche centrali e dagli afflussi al dettaglio.
- Manteniamo un'allocazione agli investimenti alternativi per garantire stabilità e diversificazione in un contesto di continua volatilità.
- Per ciò che riguarda le valute, i tassi di cambio rimarranno un punto focale nelle discussioni commerciali e nelle dinamiche di mercato generali.
- Optiamo per una sovraponderazione sulle valute difensive (ad es. lo yen giapponese) e prevediamo un dollaro debole a seguito del rallentamento della crescita.
Il nostro posizionamento
La nostra strategia di investimento resta paziente, diversificata e orientata alla transizione. Ci manteniamo neutrali sulle azioni, evitando orientamenti regionali e concentrandoci sulla diversificazione settoriale e dei fattori, in particolare nei segmenti con un solido flusso di utili, come il settore tecnologico statunitense, o che godono di un sostegno fiscale, come le infrastrutture e la difesa europee. Nell'ambito del reddito fisso, privilegiamo la duration europea e i titoli sovrani core, vista la posizione di sostegno della BCE, mentre restiamo neutrali sui Treasury statunitensi e leggermente cauti sull'high yield. Per ciò che riguarda il debito dei mercati emergenti, intravediamo un miglioramento dei fondamentali e abbiamo rivisto leggermente al rialzo la nostra view. Gli investimenti alternativi svolgono un ruolo fondamentale nella nostra allocazione, con l'oro come copertura strategica. Le strategie alternative rimangono una componente stabilizzante in un contesto ancora caratterizzato da rischi asimmetrici e incertezza geopolitica.