
Settembre ha smentito la sua reputazione di mese segnato da una volatilità più contenuta, con gli asset rischiosi globali che hanno proseguito il loro rally estivo. Le azioni globali hanno guadagnato +3,4%. Questo risultato è riconducibile a una combinazione di dati macro statunitensi resilienti, un taglio dei tassi e l'entusiasmo incrollabile che circonda gli annunci delle società nel campo dell'IA. Il rialzo dei titoli tecnologici ha più che compensato la debolezza di quelli difensivi. L'oro è salito sulla scia delle aspettative che la prossima mossa della Federal Reserve sarà un ciclo di allentamento, dopo le dichiarazioni del presidente Powell a Jackson Hole.
Infatti, l'economia statunitense ha continuato a reggere, sostenuta da consumi e servizi, nonostante le indagini sul settore manifatturiero si siano indebolite. La dinamica è rimasta fiacca in Europa, con Germania e Francia vicine alla stagnazione, mentre in confronto l'Europa meridionale si è mantenuta resiliente, sospinta dalla costante crescita della Spagna. Spostandoci in Asia, la ripresa della Cina è leggermente migliorata grazie a politiche di sostegno mirate e al più solido sentiment del mercato dopo le notizie sugli stimoli, anche se persistono le difficoltà nel settore immobiliare.
Gli stock picker europei hanno assunto una visione positiva, ma i fondi multi-strategia e quantitativi della regione hanno optato per posizioni più difensive. In Asia, nonostante l'ascesa delle azioni, gli hedge fund sono stati più inclini ad adottare posizioni short che long. I risultati mensili evidenziano un panorama divergente tra le strategie degli hedge fund, con i gestori macro e sistematici in cima alla classifica, mentre le piattaforme multi-strategia sono rimaste indietro.
Nel mese HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso +1,26%.
Azionari long/short (L/S)
Settembre si è rivelato un altro mese positivo per le strategie azionarie long/short, poiché i mercati azionari hanno proseguito il loro rally e la dispersione settoriale è rimasta ampia. L'indice S&P 500 è salito del +3,4%, trainato dalla continua solidità di tecnologia, energia e industriali, mentre i titoli difensivi hanno accumulato ritardi. Secondo Morgan Stanley Prime Brokerage, i gestori hanno mantenuto un'elevata esposizione lorda, con la leva lorda long/short statunitense vicina a massimi decennali (216%) e quella netta stabile intorno al 55%. La performance è risultata positiva nella maggior parte delle regioni. I fondi long/short globali sono aumentati di circa +1,5%, cogliendo approssimativamente la metà del rialzo del mercato, mentre i gestori incentrati sull'Asia hanno sovraperformato (+3,4%), sostenuti dai nuovi afflussi in Cina e dall'euforia per i semiconduttori. I fondi con focus sull'Europa sono rimasti indietro in termini assoluti rispetto ai loro omologhi statunitensi e asiatici, ma hanno sovraperformato su base relativa, intercettando oltre il 100% dei rendimenti dell'indice azionario europeo. La leadership tematica è rimasta concentrata nell'IA e nei semiconduttori. Sebbene l'esposizione netta ai titoli "long momentum" rimanga al di sopra della mediana degli ultimi 10 anni, i gestori stanno riducendo la loro esposizione netta. Nel complesso, la dispersione tra regioni, settori e fattori permane elevata, favorendo condizioni interessanti per la generazione attiva di alfa.
Macro globali
Le strategie macro globali hanno continuato a guadagnare terreno a settembre, sostenute da una rinnovata direzionalità del mercato. Il tono accomodante della Fed a Jackson Hole e i dati statunitensi più deboli hanno rafforzato le aspettative di un imminente ciclo di allentamento. Tuttavia, questo sentiment è svanito all'inizio di ottobre, quando il governo statunitense ha dichiarato il ventesimo shutdown della sua storia il 1° ottobre e il governo francese di Lecornu è caduto il 5 del mese. Questi eventi hanno ravvivato la volatilità e messo nuovamente in risalto la fragilità politica delle grandi economie. I gestori macro discrezionali hanno beneficiato del posizionamento tattico long sulle azioni statunitensi e asiatiche, long sui titoli di Stato occidentali e short sul dollaro USA. Il disaccoppiamento economico tra la resilienza degli Stati Uniti, la stagnazione in Europa e una ripresa cinese non lineare continua a offrire un terreno fertile per le operazioni macro tematiche e relative value.
Strategie quantitative
Nel complesso, a settembre le strategie quantitative hanno conseguito solidi rendimenti. Una parte dell'universo ha dovuto fronteggiare la vendita di posizioni long e short affollate. Secondo Goldman Sachs, dall'inizio dell'anno le strategie quantitative esibiscono rendimenti nella fascia bassa dei valori a due cifre. Le strategie trend following sono in ritardo nel 2025 a causa della scarsa persistenza del trend. Tuttavia, a settembre hanno sovraperformato le omologhe quantitative con operazioni redditizie su azioni, commodity e cambi. Gli elevati livelli di incertezza macro e dispersione regionale continuano a delineare un quadro propizio per i modelli sistematici, rafforzando il ruolo delle strategie quantitative come validi strumenti di diversificazione del portafoglio.
Arbitraggio su reddito fisso
Il mese di settembre si è rivelato particolarmente impegnativo per le strategie di arbitraggio su reddito fisso. Negli Stati Uniti la tendenza all'irripidimento della curva è stata interrotta da dati sull'occupazione inferiori alle attese: i rendimenti dei Treasury a lungo termine sono diminuiti, mentre quelli a breve termine sono rimasti sostanzialmente stabili. Allo stesso tempo, si è osservato un ampliamento degli swap spread americani lungo tutta la curva, complicando il posizionamento relative value. Le curve sovrane europee hanno mostrato una traiettoria discendente nell'ambito di un rally generalizzato. Nel frattempo, il Giappone ha seguito dinamiche di mercato specifiche, con i rendimenti dei JGB a 10 anni in aumento nel corso del mese. Nonostante il contesto difficile, i gestori di arbitraggio su reddito fisso sono stati in grado di sfruttare sia le variazioni direzionali che le oscillazioni relative value.
Arbitraggio sul rischio - Event driven
A settembre le strategie event driven hanno conseguito guadagni costanti, sospinte dalla ripresa dell'attività di arbitraggio su fusioni e dalla crescente fiducia delle imprese. Secondo Morgan Stanley, i fondi event driven globali hanno guadagnato +0,8% nel mese e +11,6% da inizio anno, poiché gli spread più contratti e le maggiori probabilità di completamento delle operazioni hanno trainato i rendimenti. La ripresa dei volumi di M&A negli Stati Uniti e in Europa è stata evidente, guidata da operazioni di large cap come la vendita di Electronic Arts a PIF per 55 miliardi di dollari (la più grande LBO della storia), l'acquisizione di Merus NV da parte di Genmab per 8 miliardi di dollari e la fusione tra Teck Resources e Anglo American per 53 miliardi di dollari. L'attività è rimasta concentrata nei settori TMT, sanitario ed energetico, dove i segnali normativi più chiari negli Stati Uniti e i costi di finanziamento inferiori hanno sostenuto la fiducia. Dopo 3 anni di rendimenti deludenti, le strategie event driven si collocano quest'anno tra le migliori in termini di performance. Nel complesso, i gestori continuano a intravedere una dinamica in miglioramento nel T4, con le operazioni "sospese" o ritardate che dovrebbero tornare sul mercato di pari passo con la stabilizzazione della visibilità sulle politiche e delle condizioni di finanziamento.
Distressed
Le strategie distressed hanno registrato rendimenti contrastanti ma complessivamente positivi a settembre, con lievi guadagni giunti principalmente da ristrutturazioni idiosincratiche e catalizzatori legati alle cessioni di asset. Infatti, i guadagni sono stati trainati dagli annunci sulle cessioni di asset e dai progressi nella ristrutturazione di specifici emittenti, mentre le perdite sono principalmente ascrivibili a crediti correlati al settore energetico, dove il calo atteso della produzione e la volatilità delle commodity hanno pesato sulle valutazioni. Nel complesso, i gestori restano ottimisti. Gli spread creditizi sono rimasti contenuti ma le esigenze di rifinanziamento sono in aumento e, secondo il rapporto di J.P. Morgan sulla strategia creditizia, questa combinazione potrebbe aprire un ventaglio più ampio di opportunità distressed nell'ultima parte del 2025, in particolare in settori statunitensi altamente indebitati e nei ciclici europei.
Credito long/short
Stando a Morgan Stanley, le strategie incentrate sul credito long/short sono rimaste sostanzialmente stabili a settembre. Gli spread corporate sono rimasti contratti, sostenuti da utili costanti e nuove emissioni limitate. I gestori hanno mantenuto un posizionamento bilanciato, privilegiando posizioni long ad alta convinzione nei finanziari e industriali, mantenendo al contempo un'esposizione short ai ciclici di qualità inferiore. Le principali fonti di alfa sono state la selezione dei titoli e il credito event driven piuttosto che il beta direzionale. Da inizio anno, secondo Goldman Sachs, i fondi del credito long/short esibiscono un aumento nella fascia media dei valori a una cifra, continuando ad attrarre afflussi verso strategie di arbitraggio sul credito e relative value. Con gli spread vicini a minimi ciclici e i crescenti rischi idiosincratici, i gestori pongono l'accento sulla liquidità e sulla diversificazione.