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L'incertezza legata alle elezioni francesi oscura gli indici PMI flash

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La scorsa settimana in sintesi

  • La decisione del presidente francese Emmanuel Macron di sciogliere l'Assemblea Nazionale in risposta alle elezioni del Parlamento europeo ha aumentato la volatilità sugli asset francesi ed europei.
  • Secondo il presidente Jerome Powell, "la mancanza di progressi sufficienti sul fronte dell'inflazione" ha impedito alla Federal Reserve di tagliare i tassi.
  • Ironia della sorte, i prezzi alla produzione statunitensi sono scesi dello 0,2% a maggio, a fronte di un aumento dello 0,1% previsto, mentre l'avanzamento mensile del CPI è stato il più lento da luglio 2022.
  • A proposito di raffreddamento, il mercato del lavoro statunitense ha mostrato segnali di moderazione, con l'aggiunta di 242.000 richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
  • L'UE ha annunciato nuovi dazi sui veicoli elettrici cinesi. Ciò probabilmente aprirà un nuovo capitolo nel gioco di ritorsioni tra potenze.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • I mercati finanziari continueranno a valutare l'impatto delle elezioni lampo in Francia del 30 giugno e del 7 luglio.
  • Gli indici PMI flash globali relativi al comparto manifatturiero e a quello dei servizi forniranno una prima indicazione sullo stato di salute dell'economia all'inizio dell'estate.
  • Sono previste le riunioni di diverse banche centrali: Indonesia, Brasile, Inghilterra, Svizzera, Norvegia e Australia.
  • L'imminente pubblicazione dell'indice flash relativo alla fiducia dei consumatori dell'eurozona costituirà una base di riferimento per la fase successiva alle elezioni europee.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il flusso di notizie degli Stati Uniti resta in contrasto con quello di Europa e Cina: i dati economici più deboli del previsto negli Stati Uniti sono finora compensati da sorprese positive nelle altre regioni. Il repricing aggressivo relativo ai tagli dei tassi della Fed ha con buona probabilità esaurito il suo corso.
  • Al di là dell'incertezza elettorale nell'eurozona, la ripresa dell'attività dalla quasi stagnazione dovrebbe rappresentare un sostegno per le valutazioni azionarie. Gli indicatori previsionali puntano senza dubbio in questa direzione.
  • Le tendenze di disinflazione globali sono state confermate dai dati più recenti e dal calo del prezzo del petrolio. Nella fase attuale, i tassi d'interesse hanno probabilmente raggiunto i livelli massimi e la crescita continua a mostrarsi resiliente.
  • L'attività economica cinese ha mostrato qualche debole segno di stabilizzazione, mentre i prezzi mantengono una traiettoria deflazionistica.

 

Rischi

  • La vittoria dell'estrema destra alle elezioni del Parlamento europeo ha spinto il presidente francese Emmanuel Macron a indire un voto nazionale. Questo sviluppo ha riportato i rischi politici al centro dell'attenzione dei mercati finanziari, in particolare per le azioni e il debito pubblico francesi.
  • Le eventuali impennate nei rendimenti statunitensi, nel prezzo del petrolio e nel dollaro sono le principali variabili da tenere d'occhio. Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Medio Oriente e del protrarsi della guerra in Ucraina.
  • I rendimenti obbligazionari devono essere monitorati, soprattutto alla luce delle divergenze tra la banca centrale statunitense e la sua controparte europea.
  • Un'inflazione statunitense più persistente del previsto associata, a una crescita economica in fase di eccessivo rallentamento e a una disoccupazione in aumento, potrebbe costringere la Federal Reserve a riconsiderare le sue scelte.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra visione globale sulle azioni dei mercati sviluppati rimane costruttiva: abbiamo infatti rafforzato ulteriormente il nostro sovrappeso sui titoli tecnologici statunitensi, riducendo però l'esposizione alle azioni dell'eurozona attraverso la nostra posizione nelle banche operanti nella regione. La decisione del presidente francese Emmanuel Macron di sciogliere l'Assemblea Nazionale in risposta alle elezioni del Parlamento europeo ha aumentato la volatilità sugli asset francesi ed europei. Di fronte a un aumento dell'incertezza politica, appare giustificato un premio di rischio più elevato.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento azionario:
    • Leggero sovrappeso sugli Stati Uniti.
    • Leggero sovrappeso sui mercati sviluppati esclusi gli Stati Uniti, ovvero l'Europa tramite il Regno Unito e il Giappone.
    • In Giappone, l'uscita dalla deflazione pluridecennale e i frutti delle riforme della corporate governance dovrebbero compensare una banca centrale meno accomodante.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Preferiamo il carry agli spread, ma ci concentriamo su emittenti di qualità.
    • Riduciamo a neutrale il nostro giudizio sulle obbligazioni europee periferiche.
    • Rispetto ai titoli di Stato statunitensi, abbiamo colto un interessante punto di ingresso, con i rendimenti che ad aprile sono tornati a crescere fino al 4,7%.
    • Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente ristretti e di un dollaro forte.
    • Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
  4. Per ciò che riguarda la nostra strategia sul mercato valutario, conserviamo un atteggiamento positivo sulle valute legate alle materie prime, grazie alla ripresa del ciclo manifatturiero globale, e abbiamo ridotto la nostra posizione lunga sullo yen giapponese dato che la BoJ appare eccessivamente prudente.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali, e manteniamo un'allocazione sull'oro.

 

Il nostro posizionamento

Le nostre prospettive sull'azionario restano positive, anche se abbiamo ridotto la nostra esposizione alle azioni globali attraverso l'allocazione all'eurozona, colpita dal recente aumento dell'incertezza politica che si è riversata sui mercati finanziari e sugli asset francesi. Manteniamo un sovrappeso sulle azioni statunitensi, britanniche e giapponesi. Restiamo neutrali rispetto alle azioni dei mercati emergenti. Sul fronte obbligazionario, in attesa dei tagli dei tassi, conserviamo un atteggiamento positivo sulla duration pur essendo meno fiduciosi sul debito sovrano dei paesi periferici europei. Per ciò che riguarda il credito, l'high yield e il debito emergente, rimaniamo neutrali in presenza di spread particolarmente ristretti e di un dollaro forte.

 

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