Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Verranno pubblicati in Cina, Europa e negli Stati Uniti i dati relativi all'attività industriale e ai consumi, che mostreranno quanto rimane resiliente la domanda privata in un contesto di inflazione elevata persistente.
  • I dati sul mercato immobiliare statunitense si sono dimostrati deludenti, con la vendita degli immobili esistenti in calo del 2,4% e l'indice aggregato NAHB sceso al livello più basso in quasi due anni. I prezzi delle abitazioni sono aumentati a livelli record, fino quasi a raggiungere lo standard di accessibilità delle famiglie.
  • Nel primo trimestre, l'eurozona ha sorpreso con una crescita economica positiva, sebbene contenuta, e un'occupazione anch'essa in aumento, mentre all'inizio dell'anno, prima della guerra in Ucraina, stava invece registrando un'espansione a un ritmo sostenuto.
  • In Cina, la PBoC è stata la prima banca centrale a operare un allentamento. Nel tentativo di fornire sostegno all'obiettivo (forse troppo) ambizioso di crescita del PIL, ha ridotto il tasso d'interesse di riferimento per i prestiti con scadenze a cinque anni o più, portandolo dal 4,60% al 4,45%.

Dati ed eventi di questa settimana

  • La pubblicazione degli indici PMI flash farà luce sull'impatto della guerra in Ucraina, dei lockdown legati al COVID-19 in Cina e della carenza di materie prime sull'attività produttiva. Finora, la domanda di servizi si è dimostrata resiliente, ma potrebbe diventare vulnerabile per via dell'inflazione elevata.
  • Negli Stati Uniti, le vendite delle nuove abitazioni rappresentano il nuovo indicatore da seguire nell'ambito del mercato immobiliare. Esse riveleranno infatti la rapidità con cui calerà la domanda di nuovi immobili a uso abitativo, dato che le misure di inasprimento della politica monetaria implementate dalla Federal Reserve hanno già spinto al rialzo i tassi dei mutui.
  • La Fed pubblicherà inoltre i verbali dell'ultima riunione del FOMC. Generalmente, questa pubblicazione permette di inserire le decisioni prese in materia di politica monetaria in un contesto significativo e offre spunti su quelle che sono le intenzioni a lungo termine.
  • Da Tokyo si attendono i dati relativi all'inflazione. L'inflazione core misurata sull'IPC è aumentata a livello nazionale oltre il 2% per la prima volta dal settembre 2008, anche se i prezzi dei beni diversi da energia e alimenti sono cresciuti solo dello 0,1%. La Banca del Giappone non dovrebbe tuttavia modificare la sua politica monetaria estremamente accomodante, in attesa di un aumento dei salari e di un rafforzamento della domanda.

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