Coffee Break


Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Dopo settimane di tesi negoziati, il Congresso statunitense ha varato una legge per aumentare il tetto del debito, evitando così il default.
  • Il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense ha dato segnali contrastanti, con la creazione di 358.000 nuovi posti e l'aumento del tasso di disoccupazione al 3,7%.
  • Le stime sull'inflazione headline nell'eurozona hanno rivelato un rallentamento dal 7% al 6,1%, mentre l'inflazione core è calata al 5,3%.
  • I dati monetari e sul credito dell'eurozona hanno evidenziato un ulteriore rallentamento, che comprende il credito privato e la crescita degli aggregati M1 e M3.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Si attendono i dati preliminari sul tasso di crescita del PIL dell'eurozona e il dato sulla produzione industriale della Germania, mentre gli investitori valutano il ritmo e la portata del rallentamento nell'attività.
  • Le vendite al dettaglio dell'eurozona e il sondaggio sulle aspettative dei consumatori condotto dalla BCE ci daranno un'indicazione in merito al comportamento e al sentiment dei consumatori nel contesto della stretta monetaria operata dall'istituto.
  • L'evoluzione dell'indice PMI dei servizi cinese, i dati relativi al commercio, oltre a quelli sulle vendite delle automobili e sull'inflazione, faranno luce sulla necessità di misure aggiuntive per sostenere lo slancio della riapertura.
  • Negli Stati Uniti verranno pubblicati i dati sull'indice ISM dei servizi, sugli ordini di fabbrica e sulla bilancia commerciale.

 

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il nostro scenario principale prevede una crescita contenuta sia negli Stati Uniti che nell'eurozona e resta il più verosimile. La portata del rischio di ribasso del mercato dipenderà dal rallentamento dell'economia. Nel nostro scenario centrale, dovrebbe limitarsi a un trading range rigido.
  • In prospettiva, tutti i nostri scenari economici (benché con diverse traiettorie) puntano a un calo della crescita, dell'inflazione, dei tassi dei Fed Fund e dei rendimenti delle obbligazioni decennali entro la fine del prossimo anno.
  • Nell'eurozona, l'attesa nuova fase caratterizzata da una crescita economica più lenta e timori ciclici crescenti è già probabilmente cominciata. Il deterioramento nei dati economici è stato generalizzato. Dopo aver raggiunto il picco a febbraio, gli indicatori della sorpresa economica sono calati bruscamente a maggio in territorio negativo.
  • Sul fronte dei mercati emergenti, la domanda repressa cinese ha rappresentato un elemento favorevole, sebbene non si sia ancora materializzato uno slancio solido e sostenibile alla base della riapertura. Chiaramente, questa non è la ripresa post-pandemia su cui il mondo stava scommettendo.

 

Rischi

  • A maggio si è registrato un importante calo delle sorprese sul fronte della crescita in tutte le principali regioni.
  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Di recente, negli Stati Uniti sono riemersi rischi per la stabilità finanziaria, che rappresentano a loro volta un nuovo rischio macro.
  • Anche in Europa, riteniamo che vi siano rischi di ribasso per la crescita. La BCE sta usando toni aggressivi e le tensioni geopolitiche non sono d'aiuto.
  • Nel complesso, le banche centrali si trovano a percorrere un sentiero stretto e dovranno trovare un compromesso tra stabilità dei prezzi (mantenendo i tassi a livelli restrittivi per un periodo più lungo di quello attualmente scontato) e stabilità finanziaria (azione decisiva per evitare il materializzarsi di un rischio sistemico).

 

Strategia cross-asset

  1. Manteniamo un'allocazione azionaria cautamente neutrale, dopo aver declassato le nostre posizioni sulle azioni dell'eurozona dalla neutralità a un leggero sottopeso. L'attesa nuova fase caratterizzata da una crescita economica più lenta e timori ciclici crescenti è già probabilmente cominciata, mentre la politica monetaria rimane orientata su toni aggressivi. Inoltre, le tensioni geopolitiche non sono d'aiuto. In questo contesto, carry e attivi a lunga duration assumono un interesse crescente.
  2. Le potenziali restrizioni creditizie, nonché la posizione anti-inflazione delle banche centrali stanno limitando il potenziale di rialzo degli attivi rischiosi. D'altro canto, l'inflazione è in calo e una crescita lenta sta contenendo il ribasso dei mercati.
  3. Nell'ambito di un posizionamento cautamente neutrale sulle azioni, abbiamo convinzioni su asset specifici:
    • In termini di regioni, crediamo nei mercati emergenti e abbiamo declassato la nostra allocazione sull'Europa.
    • In questa fase del ciclo, prediligiamo i titoli difensivi rispetto a quelli ciclici, specialmente in Europa. Preferiamo beni di consumo di base e sanità. Quest'ultimo dovrebbe garantire una certa stabilità: nessun impatto negativo risultante dalla guerra in Ucraina, carattere difensivo, scarsa dipendenza economica, innovazione e valutazioni interessanti. Il primo, invece, il potere di determinazione dei prezzi.
    • A più lungo termine, prediligiamo le tematiche d'investimento correlate alla transizione energetica, a fronte del crescente interesse verso i settori legati al clima e all'economia circolare. Manteniamo la tecnologia nelle nostre convinzioni di lungo termine, perché ci aspettiamo che l'automazione e la robotica proseguano la loro ripresa dal 2022.
  4. Sul fronte del reddito fisso, abbiamo aumentato la duration e manteniamo una visione positiva sui titoli di Stato statunitensi.
    • La nostra visione positiva sui titoli di Stato statunitensi dipende dal fatto che il rallentamento risulta in fase avanzata nella regione. Non ci aspettiamo da parte della Fed un allentamento tanto imminente quanto atteso dai mercati.
    • Il credito europeo Investment Grade ha rappresentato una forte convinzione all'inizio del 2023, dato che il carry ricostituito dall'aumento dei rendimenti nel 2022 sembrava interessante.
    • Manteniamo un atteggiamento prudente rispetto alle obbligazioni High Yield.
    • Le obbligazioni emergenti continuano a offrire il carry più interessante e l'USD non si sta rafforzando.
  5. Conserviamo un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, e a valute legate alle materie prime, come il dollaro canadese.
  6. Su un orizzonte di medio termine, ci aspettiamo una buona performance da parte degli investimenti alternativi.

 

Il nostro posizionamento

A seguito della sovraperformance dell'eurozona nel corso di quest'anno e del recente deterioramento degli indicatori ciclici, abbiamo declassato le nostre posizioni sulle azioni della regione dalla neutralità a un leggero sottopeso. La strategia azionaria complessiva rimane neutrale, con una moderata preferenza per i mercati emergenti, dato che di recente abbiamo assunto un posizionamento anch'esso neutrale sulle azioni cinesi, in assenza di uno slancio solido e sostenibile alla base della riapertura. A fronte dell'allocazione azionaria, manteniamo un posizionamento neutrale su Stati Uniti, Giappone ed Europa ex-EMU. La strategia di asset allocation "di fine ciclo" ruota attorno a settori difensivi, credito e lunga duration.

HorizonIT.png

 

Ricerca rapida

Ottenere informazioni più velocemente con un solo clic

Ricevi approfondimenti direttamente nella tua casella di posta elettronica