Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Un importante report sul CPI statunitense ha evidenziato un calo più rapido del previsto nel tasso di inflazione. Le azioni hanno messo a segno un rally e le obbligazioni hanno subito un calo, dato che gli investitori sembrano aver capito come il ciclo di rialzi della Fed sia ormai concluso.
  • A novembre, il sentiment dei costruttori è apparso nuovamente fosco negli Stati Uniti, con gli acquirenti che avvertono il peso dei tassi di interesse più elevati sui mutui.
  • Nonostante i buoni livelli di impiego complessivi nella regione, nel terzo trimestre l'economia dell'eurozona ha subito una lieve contrazione che ha rafforzato la possibilità di una recessione tecnica nel caso in cui il quarto trimestre dovesse risultare altrettanto debole.
  • Sul fronte geopolitico, il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il presidente Biden nel corso della sua prima visita negli Stati Uniti in sei anni, che ha prodotto però pochi progressi in termini di risultati.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Le prime stime relative alle attività produttive e dei servizi di paesi e aree chiave, come Stati Uniti, eurozona, Regno Unito e Giappone, riveleranno se le economie siano in fase di rallentamento o meno.
  • Le stime del sentiment nell'eurozona e negli Stati Uniti forniranno indicazioni sullo stato d'animo dei consumatori alla vigilia degli acquisti del periodo natalizio.
  • La Federal Reserve pubblicherà i suoi ultimi verbali, mentre si attendono anche le dichiarazioni della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, e di diversi altri funzionari della BCE.
  • Sul fronte degli utili, sarà sotto i riflettori il report di Nvidia, giunto agli sgoccioli come di consueto.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Prosegue la crescita della desincronizzazione. Negli Stati Uniti, l'economia e l'inflazione stanno crescendo in maniera più contenuta e ciò avvalora l'ultima decisione della Federal Reserve di interrompere la stretta monetaria e tenere i tassi di interesse elevati a lungo.
  • L'Europa resta nella situazione peggiore a livello di fondamentali, con dati economici e sull'inflazione inferiori alle attese (sorprese negative). Ciò, tuttavia, toglie un po' di pressione alla BCE, che dovrebbe tornare prima del previsto ad avere margini per un allentamento, se necessario anche nel 2024.
  • In Cina, l'attività economica e l'evoluzione dei prezzi hanno mostrato timidi segnali di stabilizzazione.
  • La percezione di un orientamento più morbido da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati ha portato a una significativa revisione al ribasso dei rendimenti obbligazionari. Nel frattempo, la probabilità che la Cina esporti la deflazione nel mondo sta svanendo molto lentamente.
  • A partire dal FOMC di novembre, il calo dei tassi reali ha rappresentato una spinta per le valutazioni azionarie, mentre la decelerazione della crescita economica e i salari reali in territorio positivo peseranno verosimilmente sui profitti.

 

Rischi

  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione geopolitica.
  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Potrebbero riemergere rischi per la stabilità finanziaria.
  • L'inflazione statunitense necessita di una Federal Reserve credibile, non essendo ancora calate le previsioni del tasso di break even, mentre la Banca centrale europea deve prestare attenzione ai paesi periferici.
  • Il prezzo del petrolio, i rendimenti statunitensi e l'USD sono le variabili chiave da tenere d'occhio.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation mostra una preferenza relativa per le obbligazioni rispetto alle azioni, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Manteniamo complessivamente una leggera sottoponderazione rispetto alle azioni.
    • In termini di allocazione regionale, conserviamo un sottopeso sulle azioni dell'eurozona, essendo aumentata la probabilità di una contrazione dell'attività.
    • Siamo neutrali rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e ai mercati emergenti.
    • Manteniamo una preferenza per i settori difensivi "di fine ciclo". Anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, abbiamo assunto una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di carry.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei e americani core, con l'obiettivo di beneficiare dell'aumento dei tassi d'interesse e dei rendimenti obbligazionari in un contesto di rallentamento dell'attività economica e di calo dell'inflazione.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
  4. Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

Con il comparto azionario che risulta relativamente meno interessante, manteniamo una leggera sottoponderazione sulle azioni e una lunga duration sulle obbligazioni. A livello regionale, conserviamo un sottopeso sul comparto azionario dell'eurozona e restiamo neutrali rispetto a quello del Giappone, dei mercati emergenti e degli Stati Uniti. Nella componente del reddito fisso, la nostra attenzione si concentra sul credito capace di garantire carry, ovvero Investment Grade e debito emergente. In termini settoriali, anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, manteniamo una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense. Oltre a questo, ci atteniamo alla nostra preferenza difensiva per il settore sanitario e per quello dei beni di prima necessità e consideriamo come le banche centrali siano giunte al termine del ciclo di rialzi.

 

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