Dancing on the ceiling*

Come diceva Lionel Richie nella sua hit degli anni '80, "Cosa sta succedendo qui? C'è qualcosa nell'aria, ma non si capisce bene cosa." I livelli di incertezza sono diminuiti, ma rimangono estremamente elevati. La situazione economica permane confusa, con un divario significativo tra i dati hard e soft. Tuttavia, i mercati hanno registrato un deciso rimbalzo e sembrano aver messo temporaneamente da parte le preoccupazioni, con gli investitori che continuano a essere euforici e ballare sul filo delle valutazioni.

Nel mese i mercati azionari hanno conseguito pregevoli performance, eccetto i principali listini europei che hanno chiuso con rendimenti negativi nella fascia bassa dei valori a una cifra. Le azioni statunitensi hanno sovraperformato nel periodo, contribuendo a colmare la distanza accumulata rispetto alle omologhe europee dall'inizio dell'anno. A livello settoriale, i titoli difensivi hanno sottoperformato quelli tecnologici e ciclici, come energia e industriali. 

I rendimenti dei titoli sovrani statunitensi sono calati nel periodo, con una contrazione tra 10 e 20 pb lungo la curva. I livelli di indebitamento e la nuova manovra finanziaria dell'amministrazione statunitense restano una delle principali preoccupazioni per gli investitori di tutto il mondo. Tuttavia, la momentanea distensione sul fronte commerciale e le aspettative di un taglio dei tassi negli Stati Uniti hanno spinto al ribasso i rendimenti. 

Nel mese HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso +0,86%. 

 

Azionari long/short (L/S)

Giugno si è rivelato un mese positivo per le azioni long/short, con la maggior parte delle strategie che ha esibito buoni rendimenti. Le strategie direzionali e i gestori con un focus sostanzialmente growth hanno sovraperformato le strategie market neutral e value. I rendimenti sono stati trainati dalla forte generazione di alfa sulle posizioni long. In media, i gestori hanno recuperato interamente le perdite accumulate sulle posizioni long dopo il cosiddetto Giorno della liberazione. Dall'inizio dell'anno i fondi azionari long/short hanno conseguito solide performance con una generazione di alfa equamente ripartita tra i portafogli long e short. La performance delle strategie relative value è stata particolarmente robusta tra i gestori incentrati su Stati Uniti ed Europa, che hanno evidenziato rapporti di up-capture compresi tra il 75% e il 100%. Le allocazioni di capitale ben diversificate in strategie azionarie long/short si sono dimostrate resilienti durante i ribassi del mercato e in grado di generare nel tempo solidi rendimenti corretti per il rischio. In un mondo segnato da un'incertezza prolungata e performance economiche divergenti, le azioni long/short sono capaci di ricavare alfa dalla crescente dispersione dei mercati.   

 

Macro globali

Giugno si è rivelato un mese positivo per le strategie macro globali, con i gestori in grado di monetizzare le oscillazioni dei prezzi degli asset a breve termine. Sebbene la visibilità a lungo termine resti limitata a causa dell'impatto dell'amministrazione statunitense, il posizionamento tattico nel breve periodo è stato molto redditizio. Le strategie hanno generato rendimenti positivi dalle posizioni long sulle azioni statunitensi e asiatiche, short sul dollaro USA e long sui tassi sovrani dei mercati occidentali. Nel complesso, i rendimenti dei gestori macro globali nel corso del mese si sono rivelati moderatamente dispersi, con una marcata prevalenza di risultati positivi. L'iperattività della nuova amministrazione Trump ha messo a dura prova la capacità di navigare sui mercati e provocato un aumento della volatilità in tutte le classi di asset. Allo stesso tempo, questo contesto volatile si è rivelato un'ottima fonte di opportunità. Il disaccoppiamento economico tra le principali potenze regionali ha subito un’accelerazione dall'inizio dell'anno, offrendo ai gestori macro interessanti opportunità per impiegare il capitale e generare solidi rendimenti. Tuttavia, occorre essere cauti sul breve termine data l'imprevedibilità dell'agenda politica dell'amministrazione statunitense.

 

Strategie quantitative

Dall'inizio dell'anno la pregevole performance dei gestori quantitativi multi-strategia è stata controbilanciata dalle difficoltà dei trend follower. Il contesto è risultato impegnativo per le CTA a causa dell'assenza di trend duraturi in molte classi di asset. Nel mese di giugno, in media, le strategie trend following si sono comportate bene, monetizzando posizioni long su indici azionari, posizioni long su futures sull'energia e posizioni valutarie short sul dollaro USA. Sebbene in determinati periodi la performance delle CTA possa talvolta risultare frustrante, nel lungo termine tali strumenti rappresentano una valida alternativa per diversificare gli investimenti.

 

Arbitraggio su reddito fisso

Giugno si è rivelato ancora una volta un mese impegnativo per le strategie di arbitraggio sul reddito fisso. Nei mercati obbligazionari sviluppati, compreso il Giappone, i rendimenti sono diminuiti sulla scia di dati sull'inflazione più contenuti e aspettative di crescita più deboli. Queste cifre hanno contribuito a rendere più ripida la curva statunitense dei rendimenti, principalmente a causa  di un calo dei tassi a breve termine, in particolare il rendimento dei Treasury a 2 anni. Tuttavia, l'impatto a lungo termine dei dazi rimane incerto. Gli spread swap statunitensi hanno continuato a essere scambiati in un range ristretto di 5 punti base. Anche in Europa, l'attività di mercato è stata piuttosto fiacca, a parte alcune incertezze relative alla riforma pensionistica olandese.

Nonostante questo contesto difficile, che impone una gestione disciplinata del rischio in tutte le strategie, l'universo del reddito fisso offre ancora un'ampia gamma di opportunità di trading, tra cui operazioni cross-country, strategie relative value e posizioni direzionali.

 

Arbitraggio sul rischio - Event driven

Anche a giugno le strategie event driven hanno conseguito solide performance, con contributi positivi dai portafogli di arbitraggi su fusioni e special situation. Tra le operazioni che hanno sostenuto la performance figura l'acquisizione di Juniper Networks da parte di HP Enterprise, dopo che le parti hanno raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia che apre la strada al closing. Anche l'acquisizione di Interpublic Group da parte di Omnicom Group è stata approvata dalla FTC, previo il rispetto di alcune condizioni, tramite una proposta di provvedimento consensuale. Questa operazione darà vita a una delle maggiori agenzie di media buying al mondo. Con l'accordo, Omnicom si impegna a non prendere parte a pratiche di collusione o coordinamento finalizzate a escludere editori di media sulla base delle loro posizioni politiche o ideologiche. Sebbene i volumi delle operazioni annunciate dall'inizio dell'anno non siano stati in linea con le aspettative del mercato, nel primo semestre si è osservato un volume di circa 2.150 miliardi di dollari, in rialzo del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tale risultato è stato possibile grazie alla maggiore attività negli Stati Uniti (+17%), ma anche al forte contributo delle operazioni in Asia, dove l'attività è più che raddoppiata. Con i mercati che si stabilizzano, le aspettative di rendimento della strategia per la seconda metà dell'anno risultano in miglioramento. Gran parte dell'attività corporate che era stata sospesa potrebbe ora riprendere, con la possibilità di un forte incremento delle operazioni nel secondo semestre.

 

Distressed

Dall'inizio dell'anno i mercati del credito sono stati piuttosto immuni alla volatilità azionaria fino a quando gli spread del credito corporate non si sono impennati all'inizio del mese di aprile. Gli spread sono poi progressivamente calati nel corso del mese, con l'attenuarsi delle tensioni sui dazi. A maggio gli spread High Yield delle società statunitensi hanno continuato a contrarsi ma sono ancora più ampi rispetto all'inizio dell'anno, riflettendo i crescenti rischi per il mondo corporate associati al deterioramento dei fondamentali economici. Prima che venissero annunciati i dazi, i gestori presentavano una visione piuttosto costruttiva sul mercato del credito. In futuro, il posizionamento e le opportunità dipenderanno dalle decisioni politiche dell'amministrazione statunitense e dai dati "hard" per i prossimi trimestri. Il segmento dei leverage loan sembra essere uno degli attuali punti deboli del mercato. Negli ultimi 12 mesi, il numero di emittenti di obbligazioni High Yield statunitensi oggetto di upgrade è superiore del 20% rispetto a quelli vittima di downgrade. Per gli emittenti di prestiti statunitensi, gli upgrade sono inferiori del 40% rispetto ai downgrade. Inoltre, secondo il JP Morgan Default Monitor, negli scorsi 12 mesi la percentuale di inadempienze sui prestiti, compresi gli esercizi di liability management, ha raggiunto il 3,9%, triplicando il numero di insolvenze high yield nello stesso periodo.

 

Credito long/short

Sebbene i livelli di incertezza restino elevati, gli spread del credito corporate si sono ridotti significativamente dal 9 aprile, sulla scia in parte di utili per il primo trimestre in linea con le aspettative e del rinvio dei dazi a luglio. Tuttavia, è opinione diffusa che la volatilità rimarrà elevata nel corso dell'anno. I gestori hanno concentrato il portafoglio sulle principali convinzioni a livello di fondamentali, rafforzato le coperture e ridotto la direzionalità delle strategie. D'altro canto, un mercato così ricco genera numerose opportunità per gli alfa short. Con l'aumento dei rischi idiosincratici e dell'incertezza geopolitica, gli approcci di investimento absolute return o hedged hanno acquisito maggiore rilevanza. La diversificazione del rischio è importante e dovrebbe essere parte integrante del processo di allocazione degli investimenti.

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