Giappone: Creare o distruggere

Le azioni giapponesi hanno registrato un andamento positivo dall'inizio dell'anno (+20,8% di performance al 27 marzo 2024[1] con il Nikkei che ha recentemente raggiunto i massimi storici, superando il picco della bolla del 1989 [2]. Questa performance è legata a fattori ciclici come la ripresa degli indicatori economici globali e, in larga misura, al deprezzamento dello yen. Tuttavia, il Giappone ha anche attuato una serie di riforme dall’era dell’Abenomics[3] e queste sembrano finalmente dare i loro frutti. Nel caso in cui continuassero ad avere successo, potrebbero fornire ulteriore sostegno alle azioni giapponesi.

 

Le azioni giapponesi sono state sostenute da un’economia globale resiliente e dal deprezzamento dello yen

Le azioni giapponesi a grande capitalizzazione, essendo per lo più esportatrici con una componente ciclica, hanno storicamente beneficiato dalla ripresa del ciclo globale. Dopo un lungo calo degli indicatori di attività globale (PMI manifatturieri), i PMI si sono stabilizzati nel corso del 2023, per poi spostarsi in territorio di espansione nel 2024 (oltre 50[4]). Per le aziende giapponesi, ciò si è logicamente tradotto in revisioni positive degli utili, con aspettative di crescita costantemente riviste al rialzo per raggiungere un obiettivo del +8,4% per l'anno fiscale 2025[5] .

Le valutazioni delle azioni giapponesi hanno beneficiato anche della fine del ciclo deflazionistico iniziato a metà degli anni ’90. Le proiezioni sull'inflazione in Giappone hanno recentemente registrato un rialzo e si sono ora stabilizzate al di sopra del 2%[6] (vedi grafici 2 e 3). Se questa tendenza inflazionistica dovesse persistere, i margini potrebbero continuare a recuperare e le valutazioni potrebbero ridurre il loro sconto rispetto all’ azionario globale. Questa dinamica potrebbe offrire, secondo le previsioni, un potenziale di rialzo superiore al +13%[7].

 

Tuttavia, questa performance recente è in gran parte dovuta al forte deprezzamento dello yen.

Le società quotate giapponesi, fortemente esposte al commercio internazionale, hanno visto i loro profitti aumentare a causa del deprezzamento dello yen. Il calo dell'8% dello yen dall'inizio dell'anno ha sostenuto un aumento del 20,8% nel mercato giapponese in valuta locale[8]. Tuttavia, la sovraperformance delle azioni giapponesi rispetto agli indici globali è molto più debole in termini di dollari (+3%[9] ), sottolineando l'impatto dello yen sull'indice giapponese.

Nel prossimo futuro, è probabile che il sostegno dello yen alle azioni giapponesi venga meno, poiché un ulteriore deprezzamento sembra improbabile. La Banca del Giappone, infatti, ha recentemente posto fine alla sua politica di tassi negativi, mentre la Federal Reserve statunitense (FED) e la Banca Centrale Europea (BCE) hanno adottato un atteggiamento più accomodante, limitando le prospettive di un deprezzamento dello yen e, di conseguenza, di un futuro sostegno per il mercato azionario.

La performance passata non è un indicatore affidabile della performance futura. I mercati potrebbero evolversi in modo molto diverso in futuro.

 

Altri fattori di crescita potrebbero spingere il mercato giapponese a livelli più alti.

 

La performance passata non è un indicatore affidabile della performance futura. I mercati potrebbero evolversi in modo molto diverso in futuro.

L'ultima volta che l'indice è riuscito a sovraperformare sia in valuta locale che in dollari è stato nel 2004 e nel 2005, in seguito alle riforme del Primo Ministro Jun'ichirō Koizumi (privatizzazioni, misure di deregolamentazione), che avevano portato il rendimento del capitale proprio (ROE) a livelli storicamente elevati.

Dal 2013, il Giappone ha lanciato nuove significative riforme strutturali volte a migliorare la trasparenza e la redditività aziendale. Tali riforme mirano in particolare a rafforzare l'indipendenza dei consigli di amministrazione e a ridurre le partecipazioni incrociate, che in passato hanno avuto un impatto negativo sulle valutazioni. Di conseguenza, gli indicatori di qualità della governance sono in costante miglioramento da diversi anni, con il ROE che è in aumento dal 5% nel 2013 al 9% nel 2023[10]. Tuttavia, quest’ ultimi non sono ancora tornati ai livelli storicamente elevati e non sono ancora in linea con gli standard internazionali: c’è ancora un notevole margine di miglioramento per raggiungere gli standard di governance americani o europei. Se queste riforme dovessero continuare a dare i loro frutti, il ROE del Giappone potrebbe raggiungere la media degli altri paesi sviluppati (12%[11]) e fornire un ulteriore supporto di oltre il 20% alla valutazione delle azioni giapponesi (vedi grafico 7), innescando una fase di significativa sovraperformance.

Allo stesso tempo, il Giappone potrebbe beneficiare di un ulteriore sostegno strutturale. Il governo giapponese ha varato un piano infrastrutturale per favorire la costruzione e l’ammodernamento di strutture ad alto contenuto tecnologico. Seguendo l’esempio degli Stati Uniti e del Chip Act, ciò potrebbe avere un impatto positivo sulle attività manifatturiere e tecnologiche.

Infine, l’azionario giapponese potrebbe essere sostenuto da diversi flussi positivi:

  • Quest'anno verrà attuata la riforma del sistema di risparmio individuale (NISA), introdotta nel gennaio 2014. Il periodo di detenzione dell’esenzione fiscale sarà ora indefinito e il limite dell’esenzione fiscale sarà aumentato. Questo potrebbe facilitare l’accesso degli investitori retail ai mercati quotati e generare, in uno scenario ottimistico, flussi compresi tra 32 e 45 miliardi di dollari tra il 2024 e la fine del 2027 [12] (ovvero tra lo 0,6% e lo 0,9% della capitalizzazione di mercato giapponese).
  • In seguito alle riforme e alla riduzione delle partecipazioni incrociate, i programmi di riacquisto di azioni proprie in Giappone sono aumentati notevolmente, passando dai 33 miliardi di dollari di 5 anni fa agli oltre 66 miliardi di dollari[13] di oggi. Questa tendenza è destinata a continuare.
  • Gli investitori istituzionali di riferimento stanno ancora sottopesando la regione, nonostante il miglioramento dei fondamentali. Se questi investitori dovessero passare ad un sovrappeso del +0,5% nella loro allocazione, ciò potrebbe generare massicci flussi di quasi 200 miliardi di dollari[14] , che rappresenterebbero circa il 4% della capitalizzazione di mercato giapponese.

 

 

 

Conclusioni:

Sebbene le azioni giapponesi abbiano beneficiato di un’economia vivace e di una tendenza reflazionistica favorevole, il loro impulso principale è venuto dal deprezzamento dello yen, che ha sostenuto gli utili societari giapponesi.

Tuttavia, questo periodo di deprezzamento sembra ormai finito e, per mantenere un ciclo di sovraperformance, le azioni giapponesi avranno bisogno di ulteriore sostegno.

Questi fattori potrebbero essere, da un lato, un aumento dei flussi grazie all'aumento delle partecipazioni da parte degli investitori privati giapponesi e ai riacquisti di azioni proprie da parte delle società; e, soprattutto, il perseguimento di riforme strutturali volte a migliorare la creazione di valore per gli azionisti. Infatti, se il ROE dovesse superare i massimi precedenti, potrebbe iniziare una nuova fase di sovraperformance per le azioni giapponesi, spingendo gli investitori istituzionali a ribilanciare i loro portafogli a favore della regione.

 

 

 

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[1] Performance dell'indice Nikkei in yen tra il 31/12/2023 e il 27/03/2024. La performance passata non è un indicatore affidabile della performance futura. I mercati potrebbero evolversi in modo molto diverso in futuro.
[2] Fonte Candriam al 27/03/2024
[3] Abeconomia: serie di riforme economiche introdotte nel 2012 dal primo ministro Shinzo Abe
[4] Fonte: Datastream IBES
[5] Fonte: Datastream IBES
[6] Fonte: Datastream IBES
[7] Fonte Candriam - IBES Datastream - sulla base della cancellazione dello sconto di valutazione MSCI Japan vs MSCI World. Gli scenari presentati sono una stima della performance futura basata su prove passate di come varia il valore di questo investimento e/o sulle attuali condizioni di mercato e non sono un indicatore esatto.
[8] Fonte: IBES Datastream
[9] Confronto da inizio anno tra MSCI Japan e MSCI World in dollari al 27/03/2024
[10] Fonte: IBES Datastream
[11] Fonte: IBES Datastream
[12] Fonte: Citigroup - Strategia azionaria in Giappone
[13] Fonte Morgan Stanley fino alla fine del 2023
[14] Fonte: Morgan Stanley

 

  • Nadège Dufossé, CFA
    Nadège Dufossé, CFA
    Global Head of Multi-Asset, Member of the Executive Committee
  • Thibaut Dorlet
    Thibaut Dorlet, CFA
    Senior Multi-Asset Portfolio Manager

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