Coffee Break

Per la BCE, sarà il giorno dell’indipendenza

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La scorsa settimana in sintesi

  • Ad aprile, l'inflazione PCE statunitense è aumentata dello 0,2%, in linea con le aspettative, mentre le stime flash europee per maggio hanno evidenziato un rialzo superiore al previsto.
  • Le indagini della BCE sulla fiducia dei consumatori e del settore manifatturiero hanno registrato segni di miglioramento, superando entrambe le aspettative di 0,4 punti.
  • In Cina, il PMI manifatturiero è sceso sotto la soglia di 50 punti a maggio, evidenziando una domanda insufficiente che potrebbe sollecitare risposte da parte di Pechino.
  • L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato dichiarato colpevole di tutti i 34 capi d'imputazione, fra cui la subornazione di testimone, nel processo tenutosi a New York. La sentenza è fissata per l'11 luglio.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Nell'area euro, il rialzo dei dati sull'inflazione non vanificherà il taglio programmato dalla BCE per questa settimana, anche se riduce la probabilità di un taglio immediato successivo, a luglio.
  • Negli Stati Uniti, i dati sull’occupazione non agricola di maggio forniranno agli investitori la temperatura del mercato del lavoro nel Paese.
  • In Russia si aprirà il 27° Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF).
  • Sul fronte geopolitico, la fitta agenda dell'anno elettorale rivelerà i risultati in India, Messico e Sudafrica.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Il flusso di notizie degli Stati Uniti è ora in contrasto con quello di Europa e Cina: i dati economici più deboli del previsto negli Stati Uniti sono compensati da sorprese positive in queste ultime regioni. Sebbene l'ansia da Fed continui a prevalere, la buona notizia è che il repricing aggressivo relativo ai tagli dei tassi ha con buona probabilità esaurito il suo corso.
  • Nell’area euro, la ripresa dell’attività dopo la quasi stagnazione dovrebbe rappresentare un sostegno per le valutazioni azionarie. Gli indicatori prospettici puntano indubbiamente in questa direzione.
  • Le tendenze di disinflazione globali sono state confermate dai dati più recenti: dal calo del prezzo del petrolio alle pubblicazioni relative ai prezzi al consumo di aprile. Nella fase attuale, i tassi d'interesse hanno probabilmente raggiunto i livelli massimi e la crescita continua a mostrarsi resiliente.
  • L'attività economica cinese ha mostrato qualche debole segno di stabilizzazione, mentre i prezzi mantengono una traiettoria deflazionistica.

 

Rischi

  • Le eventuali impennate nei rendimenti statunitensi, nel prezzo del petrolio e nell'USD sono le principali variabili da tenere d'occhio. Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Medio Oriente e del protrarsi della guerra in Ucraina.
  • I rendimenti obbligazionari devono essere monitorati, soprattutto alla luce delle divergenze tra l'economia statunitense e la sua controparte europea.
  • Un'inflazione statunitense più persistente del previsto associata, a una crescita economica in fase di eccessivo rallentamento e a una disoccupazione in aumento, potrebbe costringere la Federal Reserve a riconsiderare le sue scelte.

 

Strategia cross-asset

  1. Esprimiamo una visione positiva sulle azioni. Il nostro posizionamento prevede un sovrappeso. I recenti indicatori di attività e gli imminenti tagli dei tassi potrebbero sostenere ulteriormente i mercati.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento azionario:
    • Leggero sovrappeso sugli Stati Uniti.
    • Leggero sovrappeso sui mercati sviluppati esclusi gli Stati Uniti, ovvero Europa e Giappone. Nell'area euro, ci concentriamo su beta e ciclicità e beneficiamo di un ampliamento dello scenario favorevole, caratterizzato da un'inflazione più bassa e una crescita più alta del previsto.
    • Nel Regno Unito, le valutazioni sono interessanti.
    • In Giappone, l'uscita dalla deflazione pluridecennale e i frutti delle riforme della corporate governance dovrebbero compensare una banca centrale meno accomodante.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Privilegiamo il carry agli spread.
    • Rispetto ai titoli di Stato statunitensi, abbiamo colto un interessante punto di ingresso, con i rendimenti che ad aprile sono tornati a crescere fino al 4,7%.
    • Manteniamo un giudizio positivo sulla duration delle emissioni europee, paesi non-core compresi. I prossimi tagli e l'allentamento dell'inflazione dovrebbero sostenere la classe di asset.
    • Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente ristretti e di un dollaro forte.
    • Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
  4. Per ciò che riguarda la nostra strategia sul mercato valutario, conserviamo un atteggiamento positivo sulle valute legate alle materie prime, grazie alla ripresa del ciclo manifatturiero globale, e abbiamo ridotto la nostra posizione lunga sullo yen giapponese dato che la BoJ appare eccessivamente prudente.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali, e manteniamo un'allocazione sull'oro.

 

Il nostro posizionamento

Il nostro outlook sulle azioni resta positivo, con una posizione di sovraponderazione e una preferenza per i mercati sviluppati (Stati Uniti, Europa e Giappone) rispetto a quelli emergenti. Con l'aggiunta della ciclicità al portafoglio, la strategia beneficia del miglioramento dei PMI e dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali, che, tra l'altro, dovrebbero fungere da limite per i rendimenti obbligazionari a lungo termine, sostenendo la nostra visione positiva sull'eurozona, sui relativi paesi periferici e sul debito sovrano statunitense. Ci manteniamo neutrali sui crediti investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione, poiché preferiamo il carry agli spread.

 

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