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Ultimi approfondimenti
ESG, Kroum Sourov, Sovereign Sustainability, Research Paper, Wim Van Hyfte
Il regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sustainable Finance Disclosures Regulation, SFDR), obbligatorio in materia di informativa ESG, è stato introdotto dall'Unione europea per migliorare la trasparenza nel mercato degli investimenti sostenibili.
Nelle settimane fino a metà marzo il tema dominante è stato forse il ritorno della decorrelazione tra asset rischiosi e tassi. Tutti gli emittenti sovrani del G4 hanno registrato un calo dei rendimenti a 10 anni, mentre tutti i principali indici azionari hanno subito colpi. Anche gli spread creditizi si sono ampliati.
A febbraio sono stati pubblicati dati economici e sull'inflazione lievemente superiori alle attese, che hanno contribuito a raffreddare il mercato. Le banche centrali hanno ribadito che non avrebbero modificato le rispettive politiche monetarie fino a quando non sarebbero emersi chiari segnali di un rallentamento dell'inflazione.
Le incertezze sui dati finanziari statunitensi ed europei hanno sostituito le migliori prospettive sulla crescita economica nella mente degli investitori. Improvvisamente, il miglioramento dell'attività è ora attenuato dalle vulnerabilità finanziarie e dalla resistenza dell'inflazione.
Il fallimento di Silicon Valley Bank, la 16° banca statunitense per dimensioni, ha provocato un'onda d'urto sui mercati finanziari. Nonostante la loro resilienza, anche i listini azionari europei hanno dovuto cedere terreno in questo contesto. Durante la correzione, e in particolare dall'inizio di marzo, i titoli growth hanno sovraperformato gli omologhi value e le large cap hanno sopravanzato le small cap.
Il contesto macroeconomico nel 2023 dovrebbe rimanere volatile per il debito dei mercati emergenti, fino a quando le tendenze di disinflazione globali non riprenderanno slancio e le banche centrali non opteranno per un orientamento accomodante.
La settimana scorsa, comodamente seduto sul divano, ho acceso la TV e mi sono imbattuto nella testimonianza dell’attrice iraniana Golshifteh Farahani. Mi sentivo inerme di fronte a tante sofferenze e ingiustizie.
Gli impatti della pandemia e della guerra in Ucraina hanno spezzato la traiettoria positiva delle performance di un’allocazione diversificata, penalizzando al tempo stesso i mercati azionari e obbligazionari. Mentre i mercati dovrebbero rimanere fortemente dipendenti a breve termine dall’andamento dei dati economici (inflazione e crescita), riteniamo che gli investitori possano nuovamente appoggiarsi su rendimenti interessanti per prevedere un orizzonte d’investimento più lungo con maggiore serenità.
Forze sempre più travolgenti stanno accelerando il passaggio all'economia circolare. Le tensioni geopolitiche ci ricordano ad esempio che è in gioco la sicurezza delle materie prime. Soprattutto, la circolarità non è altro che un requisito per raggiungere, o addirittura avvicinarsi, agli obiettivi di emissioni di CO2. Accelerando!
Allegro… ma non troppo. Le tensioni geopolitiche e il potenziale shock delle forniture energetiche hanno sollevato dubbi sul percorso di transizione energetica. Gli investimenti delle aziende nelle tecnologie pulite potrebbero essere ritardati dall'aumento dei costi e dei tassi di interesse, ma la transizione energetica è ancora all'ordine del giorno. L'attuale contesto può rappresentare un'opportunità per accelerare il raggiungimento della neutralità carbonica, investendo in obbligazioni sostenibili, ma la selettività è fondamentale!
L’anno scorso, l’India è diventata la quinta economia mondiale, con un PIL superiore a 3.000 miliardi di dollari. Nel 2022 e 2023, dovrebbe essere l’unica grande economia a registrare una robusta crescita del PIL reale, con circa il 7%, pari a circa il 22% della crescita mondiale. L’India è in procinto di realizzare una crescita sostenibile a lungo termine? E come possono gli investitori partecipare a questo nuovo corso?
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