La scorsa settimana in sintesi
- Negli Stati Uniti, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione rappresentano un indicatore in tempo reale dell'economia del paese e stanno dando segnali di un aggravamento della situazione dalla fine di marzo. Sono infatti aumentate negli Stati tipicamente manifatturieri del Sud e del Midwest, puntando così a un deterioramento ciclico.
- Gli indicatori di fiducia delle imprese per l'eurozona, insieme agli indici PMI flash di giugno, hanno rivelato una situazione non troppo dissimile dal tonfo dell'aprile 2020, ovvero il momento in cui il COVID-19 ha colpito l'Europa per la prima volta. Inoltre, l'aumento dell'inflazione, legato agli effetti della guerra in Ucraina, e i nuovi problemi delle catene di approvvigionamento stanno pesando sulla fiducia di imprese e consumatori.
- Nel corso della sua testimonianza davanti al Congresso, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha confermato l'impegno a riportare l'inflazione a livelli inferiori e ha dichiarato di ritenere la solida economia americana come ben posizionata per sostenere una politica monetaria più restrittiva.
- Sul fronte geopolitico, i paesi dell'UE hanno confermato la loro approvazione alla candidatura ufficiale di Ucraina e Moldavia a paesi membri dell'Unione. Sebbene sia un atto per lo più simbolico, dato che il processo è in realtà lungo e tortuoso, si tratta di una vittoria geopolitica per l'Ucraina.
Dati ed eventi di questa settimana
- Poiché le banche centrali stanno operando una stretta in un contesto di rallentamento dell'economia, tutti i dati correlati a prospettive di crescita di domanda e offerta risulteranno rilevanti. Negli Stati Uniti, gli investitori presteranno particolare attenzione, sul fronte dell'offerta, ai dati sull'indice ISM, sui beni durevoli e sulle scorte; dal lato della domanda, terranno d'occhio il dato di The Conference Board sulla fiducia dei consumatori, nonché reddito personale e spesa.
- Nell'eurozona, gli occhi saranno puntati su consumi e inflazione. I dati attesi relativi all'inflazione di giugno di Germania, Francia, Italia ed eurozona saranno gli ultimi a essere pubblicati prima della riunione della BCE di luglio, che dovrebbe dare inizio al percorso di rialzi. Verrà pubblicato inoltre l'indice del sentiment dei consumatori.
- Ora che la Cina ha scelto di allentare alcune delle misure di contenimento implementate per contrastare il COVID-19, gli investitori sono in attesa di conoscere i dati mensili sull'attività industriale e gli indici PMI manifatturieri finali del paese. Inoltre, queste scelte dovrebbero aver portato un po' di sollievo alle catene di approvvigionamento globali.
- Un evento chiave da tenere d'occhio sarà un panel che riunirà i presidenti Powell, Lagarde e il governatore Bailey.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Sebbene il contesto di mercato appaia ancora limitato dal deterioramento dei fondamentali, i mercati sono stati scossi dai recenti annunci della Federal Reserve.
- Di fronte a un'inflazione ai massimi da decenni, la Federal Reserve ha avviato a marzo il suo ciclo di rialzi e prevede di aggiungere altri importanti aumenti del tasso dei Fed Fund entro fine luglio, per poi proseguire ulteriormente con la stretta. Il nostro scenario centrale (e ottimale) prevede che la Fed riesca a portare a termine un atterraggio morbido per l'economia. Di conseguenza, ci aspettiamo che l'aumento dei tassi USA a 10 anni si affievolisca col tempo.
- L'inflazione ha raggiunto livelli record anche nell'eurozona e sta colpendo in maniera indiscriminata aziende, consumatori e responsabili delle politiche della BCE. La Banca centrale europea ha preannunciato un aumento iniziale dei tassi per il mese di luglio e i mercati si attendono l'annuncio di nuovi strumenti per la "frammentazione" delle obbligazioni periferiche.
- Di fronte all'elevata inflazione, gli strumenti di politica monetaria delle banche centrali hanno determinato condizioni finanziarie nettamente più restrittive, mentre è ormai in corso un rallentamento economico a livello mondiale. La guerra in Ucraina e i lockdown in Cina dovuti al COVID-19 pesano sulla fiducia e sull'attività. Quest'ultima dovrebbe registrare una ripresa nel corso del secondo semestre, con l'implementazione delle misure di stimolo in Cina.
- Nelle scorse settimane, i motivi per mantenere un'allocazione equilibrata sono quindi rimasti intatti: i rischi che avevamo precedentemente intravisto stanno cominciando a materializzarsi e fanno ormai parte dello scenario, ora che l'economia si prepara per l'atterraggio, sia esso duro o morbido.
Rischi
- La guerra in Ucraina sta spingendo in generale verso l'alto i prezzi delle materie prime, soprattutto quelli dell'energia, e continua ad aggiungersi alle incertezze sui mercati. I prezzi del gas in Europa sono alla mercé della volontà di mantenere aperti i flussi.
- Un aumento dei tassi improvviso e più rapido del previsto (se le pressioni inflazionistiche dovessero aumentare ulteriormente o semplicemente persistere ai livelli correnti) potrebbe mettere a repentaglio un eventuale "atterraggio morbido".
- Altri paesi potrebbero trovarsi ad affrontare il dilemma della stagflazione della Banca d'Inghilterra (BoE): pur deteriorandosi bruscamente le prospettive di crescita, permangono segnali di pressioni rialziste su aspettative di inflazione e comportamenti di determinazione di prezzi e salari a breve termine.
- Come attualmente verificabile in Cina, il COVID-19 e le sue varianti sottolineano il rischio di uno stop-and-go nelle restrizioni economiche.
Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation
I diversi shock verificatisi finora nel 2022 hanno portato a un calo simultaneo di azioni e obbligazioni: una circostanza rara. Le principali banche centrali stanno operando un inasprimento delle politiche monetarie e gli investitori si preparano per l'atterraggio dell'economia globale. La nostra strategia multi-asset è posizionata per fronteggiare il rallentamento dell'economia in corso ed è pronta a cambiare passo a seconda della reazione delle banche centrali e della sequenza economica che andrà a svilupparsi. La nostra esposizione conserva un approccio globale ampiamente bilanciato prima di posizionarsi per la prossima fase del ciclo, sia che si tratti di un atterraggio duro o morbido.
Deteniamo una posizione neutrale sull'azionario, compresi i derivati, che gestiamo attivamente. Manteniamo una certa esposizione alle materie prime, oro compreso. Nell'ambito della nostra allocazione obbligazionaria, teniamo in considerazione la politica monetaria attesa da parte della Fed, l'elevata inflazione, il rallentamento della crescita e l'appiattimento della curva dei rendimenti. Manteniamo una duration complessivamente neutrale, ma tramite un sovrappeso su quella statunitense e una sottoponderazione su quella europea.
Strategia cross-asset
- La nostra strategia multi-asset rimane agile. Il nostro posizionamento corrente rimane più tattico del solito e può essere adattato rapidamente in questo contesto altamente volatile:
- Posizionamento neutrale rispetto alle azioni dell'eurozona, con una preferenza per il settore dei beni di prima necessità e una strategia di derivati pensata per cogliere il potenziale di rialzo asimmetrico.
- Posizionamento neutrale rispetto alle azioni del Regno Unito, che rappresentano un segmento resiliente, con un'esposizione globale
- Posizionamento neutrale rispetto alle azioni statunitensi, con una strategia di derivati gestita attivamente, mentre rimaniamo attenti alla forward guidance della Fed.
- Posizionamento neutrale rispetto ai mercati emergenti, poiché la nostra valutazione indica un miglioramento, specialmente in Cina, sia sul fronte del COVID-19/lockdown che su quello degli stimoli nel secondo semestre.
- Posizionamento neutrale rispetto alle azioni giapponesi, dato che una banca centrale accomodante e l'esposizione a settori ciclici agiscono come forze opposte in termini di attrattiva per gli investitori
- Con una certa esposizione alle materie prime, oro compreso.
- Nell'universodel reddito fisso, riscontriamo revisioni al ribasso della crescita, aumenti nelle aspettative di inflazione e la decisa volontà delle banche centrali di operare una stretta e combattere l'inflazione. Manteniamo una duration neutrale, ma con qualche sfumatura.
- Abbiamo optato per un sovrappeso sulla duration statunitense, con l'acquisto di obbligazioni a scadenza più lunga e la vendita di titoli a scadenza più breve, mentre conserviamo una leggera sottoponderazione sulla duration dell'eurozona tramite le obbligazioni francesi.
- Continuiamo a diversificare e ottenere il carry attraverso il debito emergente.
- Per ciò che riguarda la nostra allocazione a tematiche e trend di lungo termine: Pur mantenendo un ampio spettro di convinzioni di lungo termine, favoriremo l'azione per il clima (correlata alla trasformazione energetica) e conserveremo sanità, innovazione, evoluzione demografica e consumo.
- Per ciò che riguarda la nostra strategia valutaria, manteniamo una visione positiva sulle valute delle materie prime:
- Conserviamo una posizione long sul CAD.
