Coffee Break


Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • La scorsa settimana, i livelli di inflazione nell'eurozona e all'estero sono risultati chiaramente in calo, cosa che ha spinto ulteriormente verso il basso i rendimenti obbligazionari.
  • Il raffreddamento dell'inflazione riporta il target del 2% all'attenzione delle principali banche centrali per il 2024, sebbene il presidente della Fed Jerome Powell e la presidente della BCE Christine Lagarde abbiano confermato il loro atteggiamento attendista.
  • In Cina, l'indice PMI composito è sceso a quota 50,4 dal 50,7 del mese precedente, ottenendo così il dato più basso nel corso di un anno, con l'attività industriale che si è nuovamente contratta mentre il settore dei servizi ha registrato la crescita più contenuta degli ultimi 11 mesi.
  • Nel terzo trimestre 2023, l'economia statunitense è cresciuta del 5,2% su base annua, ovvero anche più del 4,9% previsto dalle stime preliminari.
  • I prezzi del petrolio sono crollati, mentre il mercato è rimasto scettico sull'eventualità che l'ultimo ciclo di tagli alla produzione operato dai paesi dell'OPEC+ possa risollevarne il corso.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense sarà sotto i riflettori. La situazione attuale indica un graduale raffreddamento, con il tasso di disoccupazione che sale lentamente.
  • L'eurozona pubblicherà le stime relative al tasso di crescita del PIL e al cambio di occupazione, oltre ai dati finali del PPI.
  • Verranno pubblicati i dati preliminari sul sentiment delle famiglie statunitensi. Il periodo delle festività natalizie è cominciato bene, grazie alla buona riuscita del Black Friday.
  • Nei giorni scorsi, sono cresciuti i timori secondo cui il presidente venezuelano Maduro intenderebbe trasformare il referendum che si terrà in Guyana il prossimo weekend in un'invasione vera e propria, sebbene rimanga improbabile che sia disposto a rischiare una guerra.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Prosegue la crescita della desincronizzazione. Negli Stati Uniti, l'economia e l'inflazione stanno crescendo in maniera più contenuta e ciò avvalora l'ultima decisione della Federal Reserve di interrompere la stretta monetaria e tenere i tassi di interesse elevati a lungo.
  • L'Europa resta nella situazione peggiore a livello di fondamentali, con dati economici e sull'inflazione inferiori alle attese (sorprese negative). Ciò, tuttavia, toglie un po' di pressione alla BCE, che dovrebbe tornare prima del previsto ad avere margini per un allentamento, se necessario anche nel 2024.
  • In Cina, l'attività economica e l'evoluzione dei prezzi hanno mostrato timidi segnali di stabilizzazione, mentre il settore dell’edilizia abitativa continua a rappresentare un freno.
  • La percezione di un orientamento più morbido da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati ha portato a una significativa revisione al ribasso dei rendimenti obbligazionari. Nel frattempo, la probabilità che la Cina esporti la deflazione nel mondo sta svanendo molto lentamente.
  • A partire dal FOMC di novembre, il calo dei tassi reali ha favorito le valutazioni azionarie.

 

Rischi

  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione geopolitica.
  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Potrebbero riemergere rischi per la stabilità finanziaria.
  • L'inflazione statunitense necessita di una Federal Reserve credibile, non essendo ancora calate le previsioni del tasso di break even, mentre la Banca centrale europea deve prestare attenzione ai paesi periferici.
  • Prezzo del petrolio, rendimenti statunitensi e USD sono le principali variabili da tenere d'occhio, dato che nelle ultime settimane è stata alleviata parecchia pressione.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation mostra una preferenza relativa per le obbligazioni rispetto alle azioni, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Manteniamo complessivamente una leggera sottoponderazione rispetto alle azioni.
    • In termini di allocazione regionale, conserviamo un sottopeso sulle azioni dell'eurozona, essendo aumentata la probabilità di una contrazione dell'attività.
    • Siamo neutrali rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e ai mercati emergenti.
    • Manteniamo una preferenza per i settori "di fine ciclo". Anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, abbiamo assunto una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di carry.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei e americani core, con l'obiettivo di beneficiare dell'aumento dei tassi d'interesse e dei rendimenti obbligazionari in un contesto di rallentamento dell'attività economica e di calo dell'inflazione.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
  4. Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

Con il comparto azionario che risulta relativamente meno interessante, manteniamo una leggera sottoponderazione sulle azioni e una lunga duration sulle obbligazioni. A livello regionale, conserviamo un sottopeso sul comparto azionario dell'eurozona e restiamo neutrali rispetto a quello del Giappone, dei mercati emergenti e degli Stati Uniti. Nella componente del reddito fisso, la nostra attenzione si concentra sul credito capace di garantire carry, ovvero Investment Grade e debito emergente. In termini settoriali, anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, manteniamo una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense. Oltre a questo, ci atteniamo alla nostra preferenza per il settore sanitario e consideriamo come le banche centrali siano giunte al termine del ciclo di rialzi.

 

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