Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Gli Stati Uniti hanno registrato "buone notizie" sul fronte dell'inflazione, con l'indice dei prezzi al consumo core che a dicembre si è raffreddato fino a toccare il 3,9% su base annua, mentre l'indice dei prezzi alla produzione core è cresciuto solo dell'1,8% annuo.
  • L'indicatore della fiducia dei consumatori dell'eurozona ha toccato il livello più alto da febbraio 2022, superando le stime del consenso.
  • Negli Stati Uniti, si è tenuto il dibattito tra i candidati repubblicani in Iowa che ha visto opporsi Ron DeSantis e Nikki Haley, mentre l'ex governatore di New York Chris Christie ha abbandonato la corsa.
  • Gli elettori taiwanesi hanno eletto nuovo presidente il candidato del partito progressista democratico (DPP) Lai Ching-Te, in un contesto caratterizzato da crescenti tensioni con la Cina.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Come ormai accade dagli anni '70, i caucus dell'Iowa danno ufficialmente avvio all'anno delle elezioni presidenziali statunitensi.
  • La Cina pubblicherà una serie di dati economici, tra cui il tasso di crescita del PIL e quello di disoccupazione.
  • I dati preliminari per gli Stati Uniti e quelli finali per l'eurozona relativi a inflazione, condizioni correnti e aspettative dei consumatori faranno luce sulla valutazione data da questi ultimi in merito al loro potenziale di spesa futuro.
  • I dati del mercato immobiliare statunitense relativi a cantieri residenziali e concessioni edilizie daranno un'idea della portata della futura attività di costruzione e delle aree che interesserà.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Ci aspettiamo un lieve rallentamento dell'attività economica statunitense nel corso del 2024 (1,9% contro il 2,5% del 2023). L'inflazione sta mostrando segnali sempre più incoraggianti (2,6% in media nel 2024 contro il 4,1% dello scorso anno) e le pressioni salariali dovrebbero finalmente allentarsi.
  • La Fed conferma il nostro scenario di atterraggio morbido e l'impatto delle ultime comunicazioni (3 tagli nel 2024 secondo il dot plot mediano) dovrebbe con buona probabilità prolungare il ciclo economico.
  • Il 2024 dovrebbe offrire una migliore visibilità, con lo shock legato a tassi di interesse/inflazione che tenderà a svanire e le banche centrali che sfrutteranno il loro margine di manovra.
  • Prosegue la desincronizzazione della crescita. Nell'eurozona, la crescita rimarrà verosimilmente sottotono per la maggior parte del 2024 (0,5%), mentre la disinflazione dovrebbe accelerare (2% in media nel 2024 contro il 5,4% dello scorso anno). Cresce nella regione la probabilità di una battuta d'arresto o di una lieve recessione, sebbene la BCE sembri essere un passo indietro la Fed rispetto alle tempistiche dei tagli dei tassi.
  • In Cina, l'attività economica ha mostrato timidi segnali di stabilizzazione (4% di crescita del PIL atteso nel 2024), mentre l'evoluzione dei prezzi permane in territorio deflazionistico.

 

Rischi

  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Mar Rosso. Eventuali inversioni di tendenza al rialzo nel prezzo del petrolio, nei rendimenti statunitensi e nell'USD sono le principali variabili da tenere d'occhio.
  • Un rischio remoto che potrebbe manifestarsi è quello di un'inflazione più persistente del previsto, in grado di spingere le banche centrali a invertire la rotta.
  • Allo stesso modo, potrebbero tornare a fare capolino rischi per la stabilità finanziaria a fronte della stretta monetaria più imponente degli ultimi quarant'anni e dell'inasprimento delle condizioni finanziarie.
  • Un rischio di sottovalutazione potrebbe essere rappresentato da un'uscita precoce dalla politica monetaria restrittiva delle banche centrali.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation mostra una preferenza relativa per le obbligazioni rispetto alle azioni, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Ci aspettiamo un rialzo limitato nel comparto azionario, ambito nel quale manteniamo attualmente un leggero sottopeso in attesa di un miglior rapporto rischio/rendimento e di segnali più chiari sull'opportunità di incrementare l'esposizione. Manteniamo una visione negativa rispetto alle azioni dell'eurozona e neutrale sulle altre regioni.
    • Nel contesto delle azioni, ci concentriamo su tematiche specifiche. Tra esse, prediligiamo la tecnologia/l'IA e cerchiamo opportunità tra le azioni delle small e mid-cap che hanno subito forti svalutazioni nel corso dell'anno oppure nel segmento dell'energia pulita. Rimaniamo inoltre acquirenti di settori di fine ciclo, come sanità e beni di prima necessità.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di carry.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei core, con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di rallentamento dell'attività economica e di calo dell'inflazione. Dato che i rendimenti USA sono calati dal 5% di metà ottobre al 3,8% registrato alla fine del 2023, abbiamo effettuato prese di profitto sulla posizione long associata alla duration degli Stati Uniti, mantenendoci neutrali sui relativi titoli di Stato.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
  4. Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

Con le azioni diventate relativamente meno interessanti, ci concentriamo, nell'ambito di questa asset class, su tematiche specifiche e manteniamo una lunga duration sulle obbligazioni. A livello regionale, conserviamo un sottopeso sull'eurozona, dato che la Banca centrale europea mantiene un atteggiamento più restrittivo rispetto alla sua controparte statunitense. Restiamo neutrali rispetto al Giappone, ai mercati emergenti e agli Stati Uniti. Nella componente del reddito fisso, la nostra attenzione si concentra sul credito capace di garantire carry, ovvero Investment Grade e debito emergente. In termini settoriali, anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, manteniamo una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense. Stiamo costruendo una strategia a bilanciere con le azioni che hanno subito forti svalutazioni l'anno scorso nel segmento dell'energia pulita, insieme a sanità e beni di prima necessità come contrappeso più difensivo.

 

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