Coffee Break

La settimana più intensa dell'anno

Coffee Break :
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Donald Trump ha vinto le primarie repubblicane nel New Hampshire ed è in testa nella corsa per diventare il candidato presidenziale del partito.
  • Le riunioni tenute dalla Banca centrale europea, dalla Banca del Canada e dalla Banca del Giappone non hanno prodotto variazioni nei relativi tassi di interesse. Il tono della conferenza stampa della BCE è stato molto meno aggressivo del previsto.
  • Le prime stime degli indici PMI hanno mostrato un lieve aumento su entrambe le sponde dell'Atlantico.
  • La stagione degli utili statunitense ha finora prodotto risultati contrastanti, con alcuni insuccessi riportati da Tesla e Intel, ma anche un certo ottimismo nella guidance e nel sentiment. 

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • Nel corso dei prossimi 5 giorni di negoziazione, i mercati si troveranno ad affrontare la settimana più intensa della stagione degli utili: a comunicare infatti i propri risultati saranno 108 aziende che rappresentano il 38,8% del capitale di mercato dell'indice S&P 500, tra cui Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Meta, ExxonMobil, Mastercard e Merck.
  • Mercoledì, tutti gli occhi saranno puntati sulla prima riunione dell'anno della Federal Reserve. La successiva conferenza stampa farà luce sulle tempistiche e sull'ampiezza dei futuri tagli dei tassi.
  • In Germania, Spagna ed eurozona verranno pubblicate le stime preliminari dei rispettivi tassi di crescita del PIL del quarto trimestre, oltre al tasso d'inflazione registrato a gennaio nell'area.
  • Quest'intensa settimana sarà poi completata con la pubblicazione dei dati occupazionali degli Stati Uniti, che forniranno dettagli sul numero degli occupati non agricoli, sul tasso di disoccupazione e sulle retribuzioni orarie medie.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • L'inflazione sta cedendo il passo ed è destinata a scendere rapidamente sotto il 3% sia negli Stati Uniti che nell'eurozona; pertanto, non sarà più una delle principali preoccupazioni degli investitori. Il mix di crescita/inflazione sta quindi rientrando finalmente in un territorio "familiare", anche se l'inizio dell'anno potrebbe rivelarsi movimentato.
  • Lo scenario che continuiamo a ritenere più probabile è quello di un atterraggio morbido accompagnato da una disinflazione costante negli Stati Uniti, presupponendo che la banca centrale non abbia alcuna fretta di fornire sostegno monetario. A nostro parere, l'istituto procederà a un iniziale allentamento alla fine del primo semestre del 2024, lasciando ancora spazio a delusioni rispetto alle attuali attese del mercato.
  • Il 2024 dovrebbe offrire una migliore visibilità con la progressiva riduzione del divario nella crescita economica tra i paesi, mentre la maggior parte delle banche centrali nel frattempo ha recuperato spazio di manovra.
  • In Cina, l'attività economica ha mostrato timidi segnali di stabilizzazione (4% di crescita del PIL atteso nel 2024), mentre l'evoluzione dei prezzi permane in territorio deflazionistico.

 

Rischi

  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi geopolitici restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione nel Mar Rosso. Eventuali inversioni di tendenza al rialzo nel prezzo del petrolio, nei rendimenti statunitensi e nell'USD sono le principali variabili da tenere d'occhio.
  • Un rischio che potrebbe manifestarsi è quello di un'inflazione più persistente del previsto, in grado di spingere le banche centrali a invertire la rotta. 
  • Allo stesso modo, potrebbero tornare a fare capolino rischi per la stabilità finanziaria a fronte della stretta monetaria più imponente degli ultimi quarant'anni e dell'inasprimento delle condizioni finanziarie.
  • Sebbene permanga incertezza sulle tempistiche e sulle condizioni dell'avvio di un allentamento monetario, un rischio di sottovalutazione potrebbe essere rappresentato da un'uscita precoce dalla politica restrittiva delle banche centrali. 

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation mostra una preferenza relativa per le obbligazioni rispetto alle azioni, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Ci aspettiamo un rialzo limitato nel comparto azionario, ambito nel quale manteniamo attualmente un leggero sottopeso in attesa di un miglior rapporto rischio/rendimento e di segnali più chiari sull'opportunità di incrementare l'esposizione. Manteniamo una visione negativa rispetto alle azioni dell'eurozona e neutrale sulle altre regioni.
    • Nel contesto delle azioni, ci concentriamo su tematiche specifiche. Tra esse, prediligiamo la tecnologia/l'IA e cerchiamo opportunità tra le azioni delle small e mid-cap che hanno subito forti svalutazioni nel corso dell'anno oppure nel segmento dell'energia pulita. Rimaniamo inoltre acquirenti di settori di fine ciclo, come sanità e beni di prima necessità.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di carry.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei core, con l'obiettivo di beneficiare del carry in un contesto di rallentamento dell'attività economica e di calo dell'inflazione.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
  4. Pur avendo effettuato qualche presa di profitto, manteniamo ancora una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

La nostra strategia tiene conto del fatto che il sentiment è diventato rialzista, che sono sorti degli squilibri e che i mercati finanziari stanno mettendo in discussione l'eventualità che la Fed tagli i tassi di interesse già a marzo. Con le azioni diventate relativamente meno interessanti, ci concentriamo, nell'ambito di questa asset class, su tematiche specifiche. In termini settoriali, manteniamo un atteggiamo costruttivo su tecnologia, sanità e beni di prima necessità. Nell'ambito delle azioni regionali, conserviamo un sottopeso sull'eurozona e restiamo neutrali rispetto al Giappone, ai mercati emergenti e agli Stati Uniti. Manteniamo una duration lunga sulle obbligazioni europee e neutrale rispetto agli Stati Uniti. La nostra attenzione si concentra inoltre sul credito capace di garantire carry, ovvero Investment Grade e debito emergente. 

 

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