La scorsa settimana in sintesi
- La Cina ha annunciato tagli significativi e previsioni di allentamento allo scopo di incrementare la fiducia, con l'impegno di Pechino rispetto agli stimoli fiscali che viene visto come un segnale positivo.
- Ad agosto, la fiducia dei consumatori statunitensi è crollata, registrando il calo più marcato degli ultimi tre anni, con la maggior parte degli intervistati preoccupati per l'occupazione e l'inflazione.
- Il PCE statunitense è cresciuto dello 0,1% ad agosto, portando il tasso di inflazione a 12 mesi al 2,2%, ovvero un livello più vicino al target della Fed e potenzialmente in grado di agevolare futuri tagli dei tassi.
- In Europa, i consumatori hanno ridotto le loro aspettative di inflazione portandole al livello minimo da tre anni, mentre in Germania i dati relativi alla disoccupazione e all'indice IFO sul sentiment aziendale sono risultati deludenti.
Dati ed eventi di questa settimana
- Il report sull'impiego fornirà indicazioni sullo stato di salute del mercato del lavoro statunitense, oltre che sulla fiducia e sulla spesa dei consumatori, entrambi fortemente legati ai livelli di occupazione e alla traiettoria dei prossimi tagli della Fed.
- Nell'eurozona saranno pubblicati i dati preliminari sull'inflazione, compreso il CPI, anche se ormai l'attenzione si è spostata principalmente sulla crescita, riportando sotto i riflettori il PMI globale finale e l'ISM statunitense.
- Il presidente della Fed Jerome Powell e la presidente della BCE Christine Lagarde parleranno entrambi delle rispettive prospettive economiche e degli orientamenti politici, mentre gli investitori monitoreranno con attenzione il ciclo di allentamento sincronizzato.
- Negli Stati Uniti, i candidati alla vicepresidenza Vance e Walz si confronteranno in occasione della ripresa del voto anticipato.
Convinzioni di investimento
Scenario di base
- Rimaniamo fiduciosi in un atterraggio morbido dell'economia statunitense, nonostante la recente volatilità, il nervosismo elettorale, le sfide stagionali e la maggiore volatilità del mercato rispetto al primo semestre del 2024.
- Le principali banche centrali hanno avviato il processo di allentamento e ora ci troviamo in un ciclo di allentamento sincronizzato. Ciò segna l'inizio di una normalizzazione della curva dei rendimenti, dopo oltre due anni di inversione.
- Trovandosi con il target di crescita a rischio, la Cina ha presentato un raro, simultaneo e relativamente ampio taglio dei tassi di riferimento e del coefficiente di riserva obbligatoria, oltre a fornire indicazioni in merito a un ulteriore allentamento della politica monetaria. Il tono deciso di Pechino e l'appoggio del Partito a ulteriori misure di stimolo fiscale, che probabilmente seguiranno a breve, rappresentano segnali incoraggianti.
- La crescita europea continua a deludere ed è fondamentale per una ripresa dell'attività delle imprese e dei consumatori.
Rischi
- In prospettiva, occorre vigilare su eventuali decisioni politiche dalle quali scaturirebbero maggiori dazi e un mercato del lavoro più rigido negli Stati Uniti, che potrebbero in ultima analisi portare a un nuovo aumento dell'inflazione o a un significativo incremento delle imposte, che avrebbe una potenziale ricaduta sulla crescita.
- Oltre alla campagna presidenziale statunitense, tra le più drammatiche e caotiche che si ricordi, l'imminente passaggio di consegne alla Casa Bianca potrebbe determinare una ridefinizione delle priorità di politica economica degli Stati Uniti, incidendo così sulla velocità e sull'entità dell'allentamento monetario.
- I rischi geopolitici per le prospettive di crescita globale restano orientati al ribasso, con la guerra tra Russia e Ucraina, il potenziale ripristino dei dazi commerciali internazionali e gli sviluppi in Medio Oriente.
Strategia cross-asset
- Alla luce del miglioramento dei fondamentali e dell'allentamento delle condizioni finanziarie, che sostengono l'attività e i mercati, siamo maggiormente positivi sulle azioni e propendiamo quindi per una sovraponderazione.
- Abbiamo aumentato l'allocazione per riflettere gli ultimi sviluppi in Cina e negli Stati Uniti.
- Negli Stati Uniti, la prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Fed ha già contribuito ad allentare le condizioni finanziarie, sostenendo così l'attività e i mercati. I dati degli Stati Uniti, tra cui i risultati relativi alla crescita e il calo delle richieste di disoccupazione, continuano ad allontanare l'ipotesi di una recessione. Siamo esposti al mercato generale.
- In Cina, la Banca popolare cinese e il governo hanno unito le forze per ristabilire la fiducia con significativi tagli dei tassi, previsioni di allentamento e imminenti stimoli fiscali. Allo scopo di beneficiare dell'attuale slancio, siamo tatticamente positivi sulle azioni cinesi e dei mercati emergenti.
- Nell'eurozona, la crescita economica resta debole. Le sorprese economiche sono in calo, a differenza di quanto accade negli Stati Uniti e in Cina. Crescono le speranze nei confronti di un'accelerazione dei tagli della BCE.
- Nel Regno Unito, le valutazioni restano interessanti e la BoE è pronta a tagliare i tassi di interesse.
- Siamo tatticamente neutrali sul Giappone, dato che un ulteriore rafforzamento dello yen e le incertezze politiche emergenti potrebbero rappresentare una sfida.
- Nell'allocazione al settore azionario:
- Valutiamo positivamente il settore sanitario, con gli utili in fase di miglioramento e la performance che risulta essere meno dipendente dalle condizioni economiche generali.
- Siamo acquirenti di immobili europei, che dovrebbero beneficiare di tassi di interesse più bassi.
- Ci manteniamo neutrali sulle small cap e sul settore tecnologico.
- Nell'allocazione al reddito fisso, i titoli di Stato rappresentano un investimento interessante in quanto offrono carry e una copertura in un portafoglio multi-asset. Inoltre, intravediamo poco spazio per un'ulteriore contrazione degli spread di credito:
- Privilegiamo il carry agli spread, con particolare attenzione agli emittenti di qualità: conserviamo un orientamento long in termini di duration tramite la Germania.
- Siamo neutrali sulla duration statunitense.
- Deteniamo un'esposizione relativamente ridotta alle obbligazioni sovrane dei mercati emergenti in presenza di spread particolarmente contratti.
- Restiamo neutrali sulle obbligazioni investment grade e high yield, indipendentemente dalla regione degli emittenti.
- Manteniamo un'allocazione sugli investimenti alternativi e sull'oro.
Il nostro posizionamento
Di recente, abbiamo ampliato la nostra allocazione azionaria per riflettere gli ultimi sviluppi osservati negli Stati Uniti e in Cina. La sovraponderazione riflette la nostra fiducia nel sostegno fornito dal ciclo di allentamento globale sincronizzato. Manteniamo una preferenza per gli Stati Uniti e un approccio più tattico al mercato cinese, il cui slancio si sta dimostrando sostenuto.
Teniamo anche conto dell'imminente irripidimento della curva dei rendimenti, che avrà conseguenze importanti anche per gli investitori.
Nell'ambito della nostra allocazione settoriale, manteniamo una sovraponderazione sul settore sanitario globale per le sue qualità difensive e siamo neutrali sulla tecnologia e sulle small cap statunitensi.
Nella nostra strategia obbligazionaria, teniamo conto della correlazione tra le azioni e le obbligazioni, che si sta invertendo. Ci concentriamo su obbligazioni sicure che svolgono un ruolo di protezione all'interno di un portafoglio diversificato. Manteniamo una duration lunga attraverso le obbligazioni tedesche. Allo stesso tempo, restiamo neutrali sul segmento investment grade corporate e più cauti sull'high yield globale.