Solidità economica e inflazione più resilienti del previsto

A febbraio sono stati pubblicati dati economici e sull'inflazione lievemente superiori alle attese, che hanno contribuito a raffreddare il mercato. Le banche centrali hanno ribadito che non avrebbero modificato le rispettive politiche monetarie fino a quando non sarebbero emersi chiari segnali di un rallentamento dell'inflazione.

Alt_IT.PNGLe azioni europee hanno sovraperformato gli altri principali indici regionali, sospinte da costi energetici in calo e crescenti aspettative sulle esportazioni verso la Cina. Le omologhe statunitensi sono state cedute e gli investitori hanno continuato a concentrarsi principalmente sulla politica dei tassi attuata dalla Fed. Da una prospettiva settoriale, abbiamo notato una certa dispersione delle performance. Nel periodo l'energia, le telecomunicazioni e i finanziari europei hanno sovraperformato.

I rendimenti sovrani si sono adeguati alle attese economiche riviste, con rialzi significativi sulle scadenze più lunghe. Mentre a febbraio gli spread societari europei sono rimasti pressoché stabili, i corporate statunitensi hanno invertito la tendenza ribassista e sono risaliti. Al momento della redazione, il fallimento di Silicon Valley Bank ha innescato una crisi nel settore bancario, che ha avuto importanti ripercussioni sui rendimenti sovrani e corporate.

HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso il -0,67% nel corso del mese.

Azionari long/short (L/S)

Febbraio si è rivelato un mese difficile per le strategie azionarie long/short; quelle globali hanno mediamente subito il 65% del ribasso fatto registrare dalle azioni mondiali. Mentre i gestori incentrati su Stati Uniti e Asia hanno in media intercettato rispettivamente circa il 50% e il 60% del calo dei rispettivi indici, i gestori europei non sono riusciti a sfruttare il favorevole beta per la regione, con rendimenti negativi nella fascia bassa dei valori a una cifra. Nella prima metà del mese la generazione di alfa della strategia è stata particolarmente influenzata dall'intensa attività di copertura sulle posizioni short. Riguardo al posizionamento, nel complesso i gestori hanno conservato esposizioni nette vicine ai minimi del 2022. I gestori che privilegiano l'Europa hanno attivamente liquidato i settori difensivi e coperto le posizioni short sui ciclici europei. Il forte impatto del contributo positivo dei portafogli short durante il repricing del rischio azionario dello scorso anno è probabilmente alle nostre spalle. Tuttavia, il contesto rimane favorevole alle strategie azionarie long/short. Fattori quali l'aumento del costo del debito, il possibile rallentamento dell'attività economica e l'attiva determinazione del prezzo del rischio da parte degli investitori favoriranno le costruzioni di portafogli azionari in un'ottica long/short, con una selezione di vincitori e perdenti nell'attuale contesto di mercato.

Macro globali

Nel mese i gestori macro globali hanno esibito rendimenti dispersi, in media intorno allo zero, con i driver della performance legati principalmente alla loro visione della traiettoria inflazionistica. Le strategie relative value hanno nel complesso sostenuto la performance, mentre il contributo delle operazioni direzionali è risultato molto variabile da un gestore all'altro. Le esposizioni al rischio dei fondi tendono a essere moderate ai fini di una gestione oculata, ma anche perché i gestori devono impiegare meno capitale di rischio per raggiungere i loro obiettivi di performance. Nel corso del 2023 l'ampiezza delle oscillazioni dei prezzi degli asset finanziari dovrebbe essere inferiore rispetto all'ultimo anno, il che potrebbe costituire uno scenario migliore per le strategie con un approccio relative value. Tuttavia, l'attuale crisi nel settore bancario ricorda a tutti gli investitori che una solida diversificazione del portafoglio è ancora uno dei modi più sicuri per investire e accumulare capitale nel corso dei cicli.

Strategie quantitative

A febbraio le strategie quantitative hanno in media sovraperformato le altre strategie alternative, con solidi rendimenti positivi nella fascia media dei valori a una cifra. I gestori quantitativi multistrategia adottano molteplici modelli che tendono a convergere nel tempo ma, rispetto ai trend follower, tendono a presentare minori caratteristiche di diversificazione sugli asset tradizionali in periodi più brevi di correzione. Nel mese le perdite dei trend follower su azioni e materie prime sono state ampiamente compensate dai guadagni delle posizioni in obbligazioni e valute.

Arbitraggio su reddito fisso

Dopo un anno di crescita moderata per le strategie di arbitraggio a reddito fisso, la volatilità sul mercato dei tassi di interesse si è mossa lievemente, soprattutto negli Stati Uniti. Gli ultimi dati sull'inflazione si sono rivelati più resilienti di quanto si aspettasse il consenso. Con l'inizio del 2023, l'attenzione sarà rivolta soprattutto a questa nuova tendenza. Ciononostante, è tutt'altro che scontato che le preoccupazioni per l'inflazione siano alle nostre spalle e permangono molte incertezze (guerra Ucraina/Russia, ritmo del rallentamento economico, dinamica dei prezzi dell'energia…). In questo contesto, i trader relative value dovrebbero ancora beneficiare di un ambiente sano, mentre i fondi direzionali si troveranno di fronte a una congiuntura più impegnativa per le proprie strategie rispetto al 2022.

Arbitraggio del rischio - Event driven

Le strategie event-driven hanno chiuso il mese pressoché invariate, con i gestori che hanno conseguito rendimenti medi da nulli a leggermente negativi. Gli arbitraggi su fusioni hanno generalmente sovraperformato le strategie special situation, data la minore sensibilità al beta. L'insieme delle opportunità di arbitraggio su fusioni è attualmente esposto a forze opposte, che generano un certo livello di volatilità negli spread su tale tipo di operazioni. L'aumento del costo del debito, un atteggiamento dinamico da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi nel contestare le grandi operazioni annunciate e il livello di incertezza economica sono fattori che contribuiscono ad ampliare e mantenere alti gli spread. Allo stesso tempo, la strategia offre attualmente un deal spread interessante, superiore alle medie storiche, che dovrebbe ravvivare l'interesse da parte degli arbitraggisti, contribuendo a ridurre lo spread. L'attuale nervosismo sui mercati azionari e del credito impone maggiore cautela nell'investire in strategie event-driven, data la più alta probabilità che le trattative vengano interrotte. Al contrario, gli arbitraggi su fusioni si prefigurano come uno strumento interessante, caratterizzato da una duration strutturalmente breve, in cui gli spread delle operazioni sono positivamente correlati ai rialzi dei tassi di interesse.

Distressed

Le notizie relative a casi di bancarotta hanno riguardato soprattutto l'implosione delle strategie degli hedge fund e degli intermediari finanziari attivi negli asset digitali. Il drastico calo di valore delle criptovalute ha attirato l'attenzione su un numero specifico di investitori e prestatori di criptovalute. Fortunatamente, questo calo interessa solo un segmento di nicchia dell'universo degli hedge fund. Attualmente, i tassi di default degli emittenti sovrani e corporate restano relativamente bassi. Gli spread creditizi hanno sostanzialmente ripercorso la traiettoria verso i massimi di ottobre 2022, spinti da previsioni di una recessione economica meno grave. Siamo solo all'inizio del rallentamento economico e la maggior parte delle società ha potuto rifinanziare i propri debiti a tassi più interessanti, dopo la crisi del COVID.

Credito long/short

I gestori del credito long/short si sono comportati bene rispetto ai tradizionali fondi di credito. I loro portafogli short e le loro coperture hanno contribuito a mitigare l'impatto degli spread più ampi nelle posizioni long. Alcuni gestori ritengono che il quadro attuale non sia dei peggiori. Occorre però restare vigili per selezionare le giuste emissioni, prestando particolare attenzione all'indebitamento e ai covenant delle società. Poiché i mercati si aspettano un ulteriore rialzo dei tassi e un continuo rallentamento della crescita economica, i gestori più lungimiranti restano diversificati, investendo in posizioni long di qualità e concentrandosi sui settori con un maggiore potere di determinazione dei prezzi.

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