Un messaggio in bottiglia…

Per i possessori di asset finanziari, il 2023 è iniziato con il piede giusto, grazie alla performance generalmente soddisfacente di azioni e obbligazioni. Una parte significativa della comunità finanziaria sembra tuttavia abbagliata dal vigore della ripresa. Come un messaggio in bottiglia, abbandonato al mare, gli investitori sembrano sentire le dichiarazioni della Fed, ma senza prestarvi davvero attenzione. È presto per dire cosa accadrà, ma per il momento l’ottimismo ha preso il sopravvento.

Alt_IT.PNGDopo un 2022 molto difficile, gennaio è iniziato con una nota positiva per la maggior parte dei mercati azionari, che hanno registrato nel mese rendimenti positivi a una o due cifre. I titoli con la peggiore performance del 2022 sono tra i maggiori outperformer da inizio anno. I settori tecnologico e dei beni di consumo discrezionali hanno reagito molto positivamente al raffreddamento dell’inflazione e al calo delle aspettative di uno scenario di hard landing

Nel corso del mese, i titoli di Stato e corporate a reddito fisso hanno registrato una buona performance. I rendimenti sovrani a lungo termine sono diminuiti e sembrano indicare che la comunità degli investitori crede nella capacità delle banche centrali di ridurre i tassi a breve termine per sostenere l’attività economica. Anche il calo degli spread dei titoli corporate ha contribuito positivamente alle performance, con un’incidenza maggiore delle emissioni più rischiose.

HFRX Global Hedge Fund EUR ha reso il +1,43% nel corso del mese.

 

Azionari long/short (L/S)

Nel mese, le strategie azionarie long/short con bias long hanno registrato una performance positiva. In termini di stile, le strategie direzionali hanno sovraperformato, beneficiando della spinta del rally di mercato. Le strategie market neutral hanno tendenzialmente sottoperformato le proprie omologhe, penalizzate dalla sovraperformance dei loro short book. I prezzi dei titoli di minore qualità hanno registrato un rimbalzo aggressivo, grazie al miglioramento del sentiment, e la tendenza al rialzo è stata rafforzata da gestori che hanno cercato di coprire una parte delle proprie posizioni short. Secondo i prime broker, la forte performance del mercato a gennaio e il miglioramento delle prospettive hanno dato il via a un processo di de-grossing attivo da parte degli hedge fund, che è proseguito a febbraio. Si è trattata di una delle mosse più estreme degli ultimi cinque anni, particolarmente penalizzante per i detentori di titoli short ad alto rischio. Da un punto di vista regionale, i gestori che si concentrano sull’Europa e sugli Stati Uniti mantengono le proprie esposizioni nette vicino ai minimi degli ultimi 18 mesi, mentre i fondi che investono in Asia continuano ad aumentare le esposizioni nette. Il forte impatto del contributo positivo degli short book durante il repricing del rischio azionario dello scorso anno è probabilmente alle nostre spalle. Tuttavia, il contesto rimane favorevole alle strategie azionarie long-short. Fattori quali l’aumento del costo del debito, il possibile rallentamento dell’attività economica e l’attiva determinazione del prezzo del rischio da parte degli investitori favoriranno le costruzioni di portafogli azionari in un’ottica long/short, con una selezione di vincitori e perdenti nell’attuale contesto di mercato.

 

Macro globali

Nel mese, gli indici macro globali hanno evidenziato performance comprese fra piatte e leggermente positive, con livelli di dispersione relativamente bassi rispetto alle altre strategie. Molti gestori orientati ai fondamentali rimangono scettici nei confronti dello scenario ottimista attualmente prezzato dal mercato. Il loro scenario di base non prevede un soft landing dell’economia. Tali gestori ritengono infatti che le stime sugli utili aziendali siano troppo generose e che gli spread di credito siano inferiori a quanto sarebbe lecito aspettarsi in un contesto recessivo, con livelli di default in aumento. I gestori ribassisti tendono a rimanere corti su Paesi, settori o industrie specifici, considerati a rischio di rallentamento, ma ricorrono a coperture tattiche, con future su indici lunghi. Nel corso del 2023, l’ampiezza delle oscillazioni dei prezzi degli asset finanziari tenderà ad essere inferiore rispetto all’ultimo anno, che potrebbe costituire uno scenario migliore per le strategie con un approccio relative value.

 

Strategie quantitative

Nel mese, i rendimenti delle strategie quantitative sono stati discontinui. Le strategie di trend following hanno avuto un inizio d’anno difficile. I guadagni derivanti dai modelli di trend following a breve termine in azioni sono stati controbilanciati dai contributi negativi ascrivibili soprattutto alle posizioni short sui tassi e ai future su indici tecnologici. La performance generata dai gestori quantitativi multi-strategia è stata più discontinua, poiché questi ultimi beneficiano di una maggiore diversificazione di strategie e modelli.


Arbitraggio su reddito fisso

Dopo un anno di crescita moderata per le strategie di arbitraggio a reddito fisso, la volatilità del mercato dei tassi d’interesse è diminuita, sia in Europa che negli Stati Uniti. Le previsioni sull’inflazione sono più ottimistiche che in passato, spingendo i rendimenti al ribasso e in un intervallo piuttosto stretto. Con l’inizio del 2023, l’attenzione sarà rivolta soprattutto a questa nuova tendenza. Tuttavia, è tutt’altro che scontato che le preoccupazioni per l’inflazione siano alle nostre spalle e permangono molte incertezze (guerra Ucraina/Russia, ritmo del rallentamento economico, dinamica dei prezzi dell’energia...). In questo contesto, i trader relative value dovrebbero ancora beneficiare di un contesto sano, mentre i fondi direzionali si troveranno di fronte a un contesto più impegnativo per le proprie strategie direzionali, rispetto al 2022.

 

Arbitraggio del rischio - Event driven

Nel mese, le strategie event driven hanno generato un rendimento mediamente positivo. Nell’ambito dei fondi multistrategia, le situazioni speciali e il credito sono stati i principali fattori positivi per la performance. Le situazioni speciali sono investimenti la cui tesi si basa su catalizzatori morbidi e che tendono ad essere più direzionali e più positivamente correlati alla direzione del mercato. Inoltre, le aspettative del mercato in merito a un rallentamento dei rialzi dei tassi sono un fattore positivo per chi necessita di finanziamenti per ristrutturare la propria attività. Le performance delle strategie di arbitraggio sulle fusioni sono state più discontinue in gennaio, soprattutto a causa dell’interruzione di un’operazione, che ha avuto un impatto sui gestori che stavano arbitrando su tale transazione. L’insieme delle opportunità di arbitraggio su fusioni è attualmente esposto a forze opposte, che generano un certo livello di volatilità negli spread su tale tipo di operazioni. L’aumento del costo del debito, un atteggiamento dinamico da parte delle autorità di regolamentazione statunitensi nel contestare le grandi operazioni annunciate e il livello di incertezza economica sono fattori che contribuiscono ad allargare e mantenere alti gli spread. Allo stesso tempo, la strategia offre attualmente un deal spread interessante, superiore alle medie storiche, che dovrebbe attirare l’interesse da parte degli arbitraggisti, contribuendo a ridurre lo spread. L’attuale nervosismo sui mercati azionari e del credito impone maggiore cautela nell’investire in strategie event driven, data la più alta probabilità che le trattative vengano interrotte. Al contrario, gli arbitraggi su fusioni si prefigurano come uno strumento interessante, caratterizzato da una duration strutturalmente breve, in cui gli spread delle operazioni sono positivamente correlati ai rialzi dei tassi di interesse.

 

Distressed

Le notizie relative a casi di bancarotta hanno riguardato soprattutto l’implosione delle strategie degli hedge fund e degli intermediari finanziari attivi negli asset digitali. Il drastico calo di valore delle criptovalute ha attirato l’attenzione su un numero specifico di investitori e prestatori di criptovalute. Fortunatamente, questo calo interessa solo un segmento di nicchia dell’universo degli hedge fund. Attualmente, i tassi di default degli emittenti sovrani e corporate restano relativamente bassi. Gli spread creditizi hanno sostanzialmente ripercorso la traiettoria verso i massimi di ottobre 2022, spinti da previsioni di una recessione economica meno grave. Siamo solo all’inizio del rallentamento economico e la maggior parte delle aziende ha potuto rifinanziare i propri debiti a tassi più interessanti, dopo la crisi COVID-19. Ciò contribuirà a ritardare o addirittura a diminuire il numero dei default.

 

Credito long/short

I gestori del credito long/short si sono comportati bene rispetto ai tradizionali fondi di credito. I loro portafogli short e le loro coperture hanno contribuito a mitigare l’impatto degli spread più ampi nelle posizioni long. Alcuni gestori ritengono che il quadro attuale non sia dei peggiori. Occorre però restare vigili per selezionare le giuste emissioni, prestando particolare attenzione all’indebitamento e ai covenant delle società. Poiché i mercati si aspettano un ulteriore rialzo dei tassi e un continuo rallentamento della crescita economica, i gestori più lungimiranti restano diversificati, investendo in posizioni long di qualità e concentrandosi sui settori con un maggiore potere di determinazione dei prezzi.

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