Prospettive favorevoli per le azioni statunitensi

Titoli azionari europei: i settori ciclici sovraperformano  il mercato più ampio

Le azioni europee hanno chiuso negativamente il mese di ottobre. 

A settembre l'inflazione complessiva europea è scesa all’l’1,7% su base annua (rispetto all’ 1,8% preventivato). Tuttavia, la cifra ad ottobre è salita al 2,0%, sebbene sia stata trainata principalmente dagli effetti di base dell'energia. La BCE ha rilevato segnali di un minore slancio economico in Europa, soprattutto nel settore manifatturiero, mentre quello dei servizi ha continuato a registrare una domanda stabile. 
Di conseguenza, la BCE ha annunciato il terzo taglio dell'anno di 25 pb, con il tasso sui depositi sceso al 3,25%.

Dall'ultimo Comitato di ottobre, le large cap europee hanno registrato un trend decrescente , mentre le mid e small cap sono rimaste pressoché invariate. 
I titoli Value hanno sovraperformato quelli Growth, sia per le Large, Mid e Small Cap.I settori ciclici hanno sovraperformato il mercato più ampio, con due settori che hanno registrato performance positive (finanziari e industriali), mentre i beni di consumo discrezionali e i materiali hanno subito una lieve flessione. 
Per contro, tutti i settori difensivi hanno perso terreno, in particolare: sanità, servizi di pubblica utilità, beni di prima necessità e anche l'energia che, nel mese scorso aveva retto bene.
La peggiore performance è stata registrata dall’Information Technology, mentre i servizi di comunicazione si sono mantenuti sostanzialmente stabili.

 

Aspettative sugli utili e valutazioni

I fondamentali imangono favorevoli per le azioni europee, le quali hanno continuato a beneficiare di revisioni degli utili positive in tutti i settori, per il 2025 e il 2026.

Gli utili futuri a dodici mesi dovrebbero aumentare di circa il 7% e sono trainati prevalentemente dalla crescita di: tecnologia, sanità, materiali, servizi di comunicazione e industriali. Energia e servizi di pubblica utilità restano gli unici settori con una crescita attesa degli utili negativa  nei prossimi mesi.

Se osserviamo il rapporto prezzo/utili (P/E) futuro a 12 mesi, pari a 13,8 (stabile rispetto allo scorso mese), i mercati europei sono scambiati al minimo del loro range storico. I settori più costosi sono tecnologia e industriali (P/E rispettivamente di 25,1x e 18,8x), mentre i settori dell’energia e dei finanziari sono i più economici (rispettivamente 8,0x e 9,1x).

 

Diverse variazioni ai rating europei

Il 6 novembre, abbiamo rivisto al rialzo gli industriali europei, da -1 a neutrale, alla luce dei risultati delle elezioni statunitensi. In questo settore, abbiamo anche proceduto ad un upgrade, da -1 a neutrale, per il segmento dei beni strumentali. Un rating maggiormente positivo non sarebbe giustificato, data la valutazione elevata di alcune società.

Nel corso del Comitato dell’8 novembre abbiamo apportato le seguenti modifiche:

  • Beni di prima necessità: downgrading da +2 a +1, a causa dell'esposizione ai dazi statunitensi maggiori e alla potenziale guerra commerciale. All'interno di questo settore, abbiamo portato avanti il downgrade anche per il segmento Food & Beverage, da +2 a +1 e quello dei HPC da +1 a neutrale.
  • Finanziari: abbiamo confermato il rating del settore neutrale. , Abbiamo però ridotto il rating del settore delle  banche, da neutrale a -1, poichè sono pienamente valutate e continueranno a subire i tagli dei tassi della BCE. Diversamente, per il rating delle assicurazioni si è registrato un upgrade , da neutrale a +1, dato che questo segmento è più immune al rallentamento economico in Europa e vanta una solida generazione di flussi di cassa.

Abbiamo mantenuto un rating positivo (+2) sul settore sanità, che offre, in virtù di valutazioni ragionevoli un profilo  rischio/rendimento interessante,  una forte visibilità sui flussi di cassa e una crescita degli utili attesa.

Abbiamo anche confermato l'attuale rating (+1) sull'immobiliare, pur rimanendo selettivi. Continuiamo a privilegiare alcuni segmenti di nicchia (logistica, residenze per studenti e case di riposo). Evitando, al contempo, i centri commerciali e gli immobili commerciali.

 

 

Titoli azionari statunitensi: la vittoria di Trump favorirà il passaggio  verso i ciclici

In seguito all'elezione di Donald Trump come 47° presidente degli Stati Uniti, i mercati azionari americani hanno raggiunto nuovi massimi storici. Gli investitori hanno accolto con favore le sue politiche pro-crescita e il potenziale taglio delle aliquote fiscali per le società, che aumenterebbero i loro utili, al netto delle imposte. Questi fattori, combinati alla tenuta dell'economia, all'allentamento monetario e alla costante crescita degli utili, giustificano pregevoli prospettive per le azioni statunitensi e una maggiore esposizione ai titoli ciclici.

 

Gli investitori lasciano i settori difensivi

Nelle scorse settimane, le elezioni presidenziali americane sono state il principale driver di mercato. La vittoria di Donald Trump e la forte affermazione dei repubblicani, hanno spinto gli investitori a privilegiare i titoli ciclici rispetto a quelli difensivi. I titoli Growth hanno sovraperformato quelli Value, mentre le small cap, hanno sopravanzato sulle controparti Large.

In questo contesto, in cui i beni di consumo discrezionali e i finanziari hanno sovraperformato, le società cicliche si sono messe in luce,. Anche l'information technology e i servizi di comunicazione si sono comportati bene, mentre gli industriali hanno beneficiato dell'elezione di un presidente favorevole alla crescita.

Per contro, i settori difensivi hanno sottoperformato. I beni di prima necessità hanno registrato la sottoperformance  maggiore ; la sanità e i servizi di pubblica utilità hanno anch'essi seguito il mercato più ampio. L'energia, invece, si è distinta, grazie alla promessa di Trump di accrescere la produzione di petrolio e gas.

 

Una solida stagione per gli utili nel terzo trimestre

Con i riflettori puntati sulle elezioni presidenziali, la stagione degli utili del terzo trimestre, giunta ormai nelle ultime settimane, potrebbe essere stata  trascurata. Stando alle recenti statistiche, circa l'85% delle società, comprese nell'indice S&P 500 e che hanno pubblicato i risultati, hanno superato le stime sugli utili, con una crescita aggregata su base annua superiore al 7% . Di conseguenza le revisioni degli utili, nonostante siano rimaste leggermente negative, sono migliorate.

La crescita degli utili è trainata principalmente da beni di consumo discrezionali, servizi di comunicazione e sanità. La sanità è in ripresa dopo le difficoltà passate tra cui: la riduzione delle scorte post-pandemia, un'impegnativa base di confronto, le interruzioni della supply chain e la minore produzione di vaccini. Solamente tre settori, energia, industriali e materiali, hanno evidenziato un calo degli utili.

Guardando al futuro, le prospettive per i prossimi dodici mesi potrebbero essere ancora moderatamente ottimistiche, con un aumento previsto degli utili del 14%, trainato dall’ information technology, servizi di comunicazione, sanità e industriali. Nessun settore dovrebbe registrare un calo degli utili nel corso del prossimo anno.

Alla luce di questi elementi, le valutazioni sembrano elevate ma non eccessivamente. La stima del rapporto prezzo/utili forward a 12 mesi si attesta a 22, un valore superiore alla media a cinque e dieci anni.

 

Riequilibrio post-elettorale

A fronte dei recenti sviluppi del mercato, abbiamo adeguato il nostro posizionamento settoriale.

In primo luogo, abbiamo rafforzato l'esposizione sui settori ciclici:

  • Industriali: abbiamo incrementato l'esposizione su questo settore, probabile beneficiario delle tendenze di reshoring in atto e dei potenziali tagli alle imposte in seguito all'elezione di Trump. Inoltre, gli industriali dovrebbero essere sostenuti da un'economia potenzialmente più solida. Presentiamo una leggera preferenza per i beni strumentali.
  • Finanziari: abbiamo aumentato l’esposizione ai finanziari statunitensi. Il settore, potrebbe trarre vantaggio da normative meno rigide,attività di fusione e acquisizione più agevole, tassi a lungo termine più elevati e potenziali politiche più favorevoli per gli azionisti (ad esempio, in termini di dividendi e rendimenti del capitale). Le valutazioni permangono ragionevoli e i finanziari sono sostenuti da solidi utili.

In secondo luogo, abbiamo ridotto l'esposizione ai settori difensivi:

  • Sanità (declassata a neutrale): pur mantenendo una prospettiva di lungo periodo positiva, abbiamo assunto una posizione neutrale sulla sanità, sulla base del nostro posizionamento più ciclico e dei tassi a lungo termine più alti.
  • Beni di prima necessità: abbiamo ridotto l'esposizione sui beni di prima necessità statunitensi, poiché i dazi in aumento potrebbero influire sull'accessibilità di molti beni di consumo. Inoltre, le potenziali ritorsioni potrebbero incidere significatamente sulle società statunitensi di questo settore, che in media realizzano il 40% dei loro ricavi al di fuori degli Stati Uniti.

Per ultimo, abbiamo anche ridotto l'immobiliare  sottopesandolo, poiché riteniamo che loscenario mutevole dei tassi di interesse rappresenti un freno per il settore.

 

Titoli azionari emergenti: i paesi dei mercati emergenti svolgono ancora un ruolo cruciale nella crescita economica mondiale 

A ottobre, i mercati emergenti hanno conseguito rendimenti negativi (-4,4% in USD) e sottoperformato rispetto ai mercati sviluppati (-2,0%). Le azioni globali sono state penalizzate dall'incertezza legata alle elezioni statunitensi, che soprattutto, hanno inciso sui mercati emergenti per la geopolitica e la solidità del dollaro USA.

L'economia americana si è confermata resiliente, mentre il mercato del lavoro ha mostrato segni di cedimento. I mercati, a novembre, si aspettavano dalla FED un taglio modesto a protezione dell'occupazione. Uno scenario di soft landing è diventato più plausibile, ma non scontato, viste le discussioni sui dazi evocate in campagna elettorale.

La Cina (-6,0%) ha perso terreno poiché il governo non ha fornito dettagli su ulteriori misure di stimolo. Pechino ha ribadito il sostegno al mercato immobiliare, mentre il Ministero delle Finanze ha segnalato una potenziale espansione fiscale. Alla riunione dell'Assemblea Nazionale del Popolo, in programma a inizio novembre, saranno svelate maggiori informazioni. I principali indicatori economici hanno evidenziato una certa stabilità, con una crescita del PIL nel terzo trimestre al +4,6% (leggermente superiore alle aspettative), il PMI manifatturiero è tornato ad espandersi e quest’anno, le vendite di nuove case sono cresciute.

Gli esportatori, come Taiwan (+3,9%) e Corea (-6,8%), hanno risentito dei minori ordini manifatturieri, sulla scia dei timori geopolitici. Tuttavia, Taiwan si è sensibilmente ripreso, sostenuto da una robusta domanda di IA, dopo la volatilità a breve termine osservata nel terzo trimestre. In Corea l'inflazione è diminuita e la banca centrale ha proceduto a un taglio dei tassi pari a 25 pb, il primo in oltre quattro anni.

L'India (-7,8%) ha sottoperformato, poiché l'attenzione si è spostata sugli stimoli cinesi, con ingenti vendite da parte degli investitori istituzionali esteri. Sul fronte economico, il governo indiano ha segnalato una maggiore domanda rurale e la posizione Dovish della banca centrale, ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi sul breve termine. Sul versante tecnologico, Nvidia ha siglato una partnership con Reliance Industries per potenziare l'infrastruttura IA in India.

Nell'area America Latina (-5,2%), sono proseguite le performance negative. Il Brasile (-5,6%) ha sottoperformato a causapreoccupazioni fiscali irrisolte e delle crescenti aspettative inflazionistiche (accompagnate da tassi di interesse presumibilmente più elevati). Il Messico (-5,2%) è diminuito in vista delle elezioni americane. L'Argentina (+14,9%) ha proseguito il suo trend positivo, risultando il miglior mercato dell’America Latina da inizio anno.

I rendimenti statunitensi hanno concluso il mese al 4,28%. Riguardo alle commodity, il greggio Brent ha guadagnato +1,9% e l'oro +4,2%.

 

Outlook e driver

Le azioni dei mercati emergenti hanno registrato una robusta ripresa quest'anno, con i relativi paesi che svolgono un ruolo cruciale nella crescita economica mondiale. Tuttavia, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti comporta una potenziale volatilità, con un probabile aumento dei dazi. L'apprezzamento del dollaro resta un ostacolo per le valute dei mercati emergenti. Nel complesso, le politiche del presidente rieletto potrebbero esercitare una forte influenza, non solo sui mercati emergenti, ma anche sull'economia globale in generale.

In Cina le autorità sono tornate al consueto approccio, ossia emanare linee guida di alto livello. Il rimbalzo del mercato azionario è stato accolto con favore ma, in assenza di ulteriori dettagli sugli stimoli, è stato di breve durata. La posizione attendista può scaturire dalla volontà di essere maggiormente preparati all'esito delle elezioni statunitensi. Infatti, l'Assemblea Nazionale del Popolo, l'unica autorità cinese con il potere di promulgare nuove leggi, si riunirà in via straordinaria a Pechino per una settimana. In tale occasione, dovrebbero essere rivelati dettagli più chiari sull'entità degli stimoli.

L'India viene utilizzata come fonte di finanziamento per la Cina, ma restiamo fiduciosi sulle sue prospettive. Il paese continua a guadagnare slancio, grazie a investimenti infrastrutturali, diversificazione della supply chain e consumi in ascesa. Mentre l'Indonesia e il Sudafrica, hanno iniziato un ciclo di allentamento, contribuendo alla tenuta dei mercati emergenti.

Nel settore tecnologico, Nvidia sarà inclusa nel Dow Jones Industrial Average, una pietra miliare per il riconoscimento dell'IA. Taiwan e Corea, entrambi leader nei semiconduttori, stanno collaborando con i produttori di chip statunitensi. Nonostante la volatilità del mercato sul breve termine e nnostante queste regioni siano anch'esse una risorsa di finanziamento per la Cina, la domanda a lungo termine di investimenti in IA resta solida, rafforzando la nostra visione positiva.

In linea con la nostra strategia, calibriamo in modo dinamico la propensione al rischio del portafoglio, in risposta alle mutevoli dinamiche di mercato, mantenendo al tempo stesso una posizione equilibrata. Monitoriamo la politica statunitense e la potenziale ripresa economica della Cina, fattori fondamentali per la sovraperformance dei mercati emergenti.

 

Aggiornamento del posizionamento

Nessuna modifica alle nostre visioni regionali. Restiamo neutrali sulla Cina e monitoriamo i progressi degli stimoli e l'impatto delle elezioni.

La nostra visione settoriale non ha subito modifiche. Siamo positivi sul settore tecnologico, alla luce di una domanda resiliente.

 

Visioni regionali:

Nessuna modifica alle nostre visioni regionali

Cina - Neutrale: la Cina ha introdotto nuovi stimoli, tra cui un aumento del debito e un maggiore sostegno al mercato immobiliare. In linea con le attese. Occorre monitorare l'impatto di Trump.

 

Visioni per settore e industria:

Nessuna modifica alle visioni settoriali

Abbiamo mantenuto il sovrappeso su tecnologia/IA nel lungo periodo. SK Hynix sta accelerando lo sviluppo di chip in stretta collaborazione con Nvidia.

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