L'aumento di interesse per le questioni economiche circolari relative al cambiamento climatico, all'efficienza nell'uso dell'energia e delle risorse e alla gestione dei rifiuti ha dato vita a interi settori che hanno dato nuovo impulso alle aziende esistenti e ne hanno fatte nascere di nuove.
Le Nazioni Unite hanno adottato 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030, che includono "energia accessibile e pulita" e "modelli sostenibili di produzione e consumo". Nel 2020, l'UE ha pubblicato il suo nuovo Piano d'azione per l'economia circolare ponendo l'accento sulla prevenzione del sovraimballaggio, mentre nel 2018 la Cina, che in precedenza era il centro del commercio globale del riciclo, ha imposto severe restrizioni sul tipo di plastica che può essere importato.
Nel settore energetico, l'idrogeno diventerà la prossima grande novità, dopo il solare e l'eolico, nella generazione di energia green e sta già attirando sussidi governativi e sostanziali afflussi da parte degli investitori istituzionali.
Saranno molte le opportunità commerciali volte a fornire soluzioni migliori al riciclo, dettate da fattori economici, oltre che normativi, in quanto nella maggior parte dei casi la produzione da materiali riciclati è decisamente meno energivora e comporta costi complessivi inferiori.
La proliferazione di beni e materiali usa e getta a basso costo è un sottoprodotto negativo fondamentale dell'economia lineare. Per contrastarlo, il passaggio a un'economia circolare dovrà comportare un notevole cambiamento nella cultura del consumo di oggi e nei valori su cui essa si basa.
Al momento l'economia mondiale è circolare solo al 9% circa, ma riteniamo che il cambiamento giungerà prima di quanto molti pensino, stimolato da un senso di urgenza e reso possibile dall'innovazione. In qualità di investitori responsabili, abbiamo un ruolo importante da svolgere investendo in società che lavorano per realizzare l'economia circolare.