A giugno, i mercati azionari globali hanno subito un'ulteriore correzione

202207-eq-it-1.PNGTitoli azionari europei: fiducia dei consumatori in calo

I mercati azionari globali hanno subito un'ulteriore correzione a giugno, registrando il rendimento del primo semestre peggiore da oltre 50 anni (per i mercati sviluppati). La Fed ha precisato con molta chiarezza che la lotta all'inflazione è la sua massima priorità, anche se potrebbe condurre a una recessione. Questo tipo di atterraggio duro ha veramente spaventato gli investitori, spingendoli a ridurre le loro partecipazioni azionarie. La guerra in Ucraina prosegue e, al di là delle sofferenze umane, continua a esercitare pressioni sui prezzi di energia e alimenti.

 

Anche in Europa, la fiducia dei consumatori è diminuita drasticamente. Il rischio maggiore per l'economia europea è la riduzione delle forniture di gas provenienti dalla Russia, che ha fatto salire i prezzi in modo significativo e, se dovesse protrarsi, fa temere una vera e propria penuria, con conseguente razionamento. La carenza di gas potrebbe avere gravi conseguenze per l'economia europea. Anche senza un razionamento del gas, le indagini di mercato hanno iniziato a dare segni di debolezza.

 

In Europa, nelle ultime quattro settimane, i titoli growth hanno sovraperformato i titoli value. Questa sovraperformance deriva soprattutto dalle grandi capitalizzazioni. In effetti, le migliori performance in termini di stile provengono dalle grandi capitalizzazioni del comparto growth, mentre la categoria peggiore è stata quella piccole capitalizzazioni value.

 

In termini settoriali, questa volta, il settore energetico ha offerto la peggiore performance nelle ultime 4 settimane. I timori legati al rallentamento dell'economia hanno messo in secondo piano le carenze sul piano dell'offerta.

 

Osservando gli altri settori, notiamo che le migliori performance provengono dai beni di consumo e dalla sanità. D'altra parte, i materiali hanno registrato la seconda peggiore performance, dopo l'energia, seguiti dai settori IT, industria e finanza.

 

Il 24 giugno, abbiamo deciso un upgrade della tecnologia (da 0 a +1). Il settore ha perso circa il 30% dall'inizio dell'anno e i livelli di ingresso stanno tornando a essere interessanti: stabilizzazione del rendimento a 10 anni negli Stati Uniti, utili solidi nel 1° trimestre e previsioni cautamente ottimistiche delle società, valutazioni nuovamente interessanti, driver di lungo periodo, ecc.

Segmenti di mercato preferiti: Al momento, abbiamo una leggera preferenza per le aziende di software. Questo segmento di mercato ha un andamento un po' meno ciclico e dipende meno dalla fiducia dei consumatori. A questo proposito, siamo un po' più cauti sui semiconduttori, che dipendono maggiormente dal comportamento dei consumatori.

 

Siamo convinti che il settore IT possa ricominciare a rendere, anche se non è escluso che la pubblicazione degli utili del secondo trimestre generi una certa volatilità. Nonostante alcune turbolenze temporanee, consideriamo comunque i livelli attuali come un interessante livello di ingresso.

 

Abbiamo neutralizzato le banche (da +1 a 0) e quindi i titoli finanziari (da +1 a 0).

 

Abbiamo preso atto dell'annuncio da parte del Primo Ministro spagnolo di una nuova tassa sui grandi istituti finanziari, al fine di raccogliere 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni, e presumiamo che essa riguarderà solo le banche. Se rimane eccezionale, questa imposta sarà gestibile per il settore, soprattutto in un contesto di tassi di interesse in aumento: essa avrebbe infatti un impatto limitato al 3% della valutazione delle banche spagnole pure.

Tuttavia, la decisione invia un segnale molto negativo agli investitori. In effetti, dopo i commenti del primo ministro polacco su una potenziale tassa sulle banche e lo studio della BCE per limitare i profitti delle banche sul TLTRO, gli azionisti potrebbero credere ancora una volta che i governi e le autorità di regolamentazione non consentiranno una distribuzione dei profitti degli istituti di credito.

Pertanto, nonostante le valutazioni molto interessanti, preferiamo adottare una visione più cauta e neutrale sul settore.

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Titoli azionari statunitensi: i timori di recessione innescano la correzione

La tendenza sui mercati statunitensi continua a essere dettata dall'andamento di inflazione e tassi d'interesse. Sebbene il rapporto prezzo/utili prospettico a 12 mesi del mercato statunitense sia tornato in linea con la sua mediana di lungo periodo, rimaniamo comunque cauti.

 

Durante la stagione degli utili del secondo trimestre, attualmente in corso, non sono escluse revisioni negative. Le aspettative del consensus contabilizzano ancora una crescita degli utili a una sola cifra, mentre l'attuale assetto economico è sostanzialmente più in linea con una crescita degli utili tra lo 0% e il 5%, che sarà influenzata anche dal rafforzamento del dollaro USA.

 

In tale contesto, abbiamo deciso di mantenere un approccio equilibrato, con la sanità come principale convinzione settoriale.

 

Esposizione gradualmente crescente all'IT

 

Tuttavia, per le azioni statunitensi, nonostante il difficile contesto economico e il persistere delle incertezze, crediamo che il peggio sia ormai passato. Questa visione ci ha permesso di iniziare un graduale upgrade sull' IT da neutrale a +1, alla fine del mese scorso. Sebbene la stagione degli utili in corso possa ancora generare una certa volatilità, le spinte del settore hanno iniziato ad attenuarsi:

 

  • i rendimenti decennali statunitensi si stanno stabilizzando intorno al 3%, mentre l'aumento dei rendimenti ha fornito agli investitori un motivo importante per ridurre l'esposizione al settore.
  • Gli utili del settore sono stati ancora significativi nel 1° trimestre e le previsioni delle aziende sono cautamente ottimistiche. Anche le aziende che hanno chiuso il trimestre alla fine di maggio non hanno registrato alcuna perturbazione significativa della domanda finale.
  • Le valutazioni sono di nuovo interessanti e, soprattutto a livello di singola società, vediamo un'interessante tendenza al rialzo, anche con ipotesi molto conservative sulla crescita dei ricavi e dei margini. Esse sono diventate più interessanti anche rispetto al mercato, soprattutto se si considera la crescita superiore degli utili del settore.
  • I driver di lungo termine del settore rimangono inalterati. Il settore continuerà a beneficiare delle innovazioni tecnologiche, degli investimenti nel cambiamento climatico e, in misura minore, delle tendenze demografiche. Gli investitori a lungo termine possono approfittare dell'attuale debolezza del settore per aumentare gradualmente la loro esposizione all'IT.
  • Segmenti di mercato preferiti: attualmente abbiamo una leggera preferenza per le aziende di software. Questo segmento di mercato ha un andamento un po' meno ciclico e dipende meno dalla fiducia dei consumatori. A questo proposito, siamo un po' più cauti sui semiconduttori, che dipendono maggiormente dal comportamento dei consumatori.

 

Alla luce di tale situazione, riteniamo che i livelli attuali siano interessanti per iniziare ad aumentare gradualmente la nostra esposizione all'informatica.


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Mercati emergenti: venti contrari in diminuzione.

 

Giugno ha continuato ad essere un mese volatile per le azioni globali, tuttavia relativamente meno per i mercati emergenti. Mentre l'MSCI World ha perso il -8,6%, l'MSCI EM ha registrato una correzione del -7,1%, incrementando la piccola sovraperformance relativa. Il punto di forza è giunto in gran parte dalla Cina dove, dopo mesi di notizie negative, è emerso un certo ottimismo con l'allentamento dei lockdown per il Covid e l'annuncio da parte del governo di stimoli fiscali per stabilizzare i consumi. Mentre i timori per l'inflazione e l'inasprimento delle condizioni di liquidità hanno continuato a sollevare preoccupazioni per i mercati asiatici esclusa la Cina, le azioni cinesi hanno recuperato terreno dopo la correzione dei mesi precedenti, registrando a giugno rendimenti in USD del +5,7%. I settori migliori in Cina sono stati i beni di prima necessità, i beni di consumo discrezionali e l'industria, mentre quelli difensivi come telecomunicazioni, utility ed energia hanno sottoperformato.

Per contro, i mercati asiatici esclusa la Cina, tra cui Corea del Sud e Taiwan, hanno registrato una vendita generalizzata dovuta ai timori di un rallentamento della domanda globale di tecnologia da parte dei consumatori e di una correzione delle scorte nei mercati dei semiconduttori. Di conseguenza, i mercati fortemente tecnologici di Corea e Taiwan dell'Asia settentrionale hanno registrato una correzione rispettivamente del -16,5% e del -15,3%. Anche l'India, un mercato tradizionalmente più orientato al mercato interno, ha dovuto far fronte alle difficoltà dovute alla pressione inflazionistica e all'aumento dei tassi, che pesano sulle valutazioni, anche se la banca centrale indiana ha annunciato aumenti a sorpresa dei tassi per raffreddare la domanda.

Con l'intensificarsi dei timori di un rallentamento globale e di quelli di una recessione, le materie prime, dai metalli all'energia, hanno subito una correzione. Anche i mercati correlati alle materie prime, tra cui il Brasile (-19,3%) e i mercati latinoamericani più in generale(-17,1%), hanno ceduto gran parte dei guadagni precedenti. Dopo la vittoria elettorale del leader di sinistra Gustavo Petro, le azioni colombiane sono state oggetto di vendite massicce (-29,6%).

 

Regioni con giudizio positivo:

 

Messico: giudizio positivo confermato:

La regione dovrebbe continuare a sfruttare la ripresa statunitense, la diversificazione delle supply chain, ecc. Manteniamo una visione positiva, restando però selettivi.

 

Manteniamo il sovrappeso sull'ASEAN (+1):

A differenza dei cicli economici passati, da una prospettiva macro le principali economie della regione ASEAN (Sud-est asiatico) sono meglio posizionate, mentre in un'ottica geopolitica possono essere considerate un porto sicuro. Beneficiano degli sforzi profusi per diversificare le supply chain e di un potenziale di rialzo aggiuntivo connesso alla piena riapertura economica.

 

 

Settori con opinioni positive:

 

Mantenere il sovrappeso nei beni di prima necessità (+1):

In considerazione dell'attuale incertezza geopolitica, manteniamo il sovrappeso sui titoli difensivi nei beni di prima necessità. Tuttavia, preferiamo i commercianti al dettaglio e i distributori ai packager e ai produttori, che possono ancora sostenere le sfide dell'aumento delle materie prime.

 

Mantenere il sovrappeso nei servizi di telecomunicazione e comunicazione (+1):

Come settore difensivo in un contesto di crescente incertezza geopolitica, il mese scorso abbiamo aggiornato le Telecomunicazioni a sovrappeso e manteniamo questa visione.

 

Mantenere una visione positiva sui farmaceutici (+1):

Manteniamo una visione positiva sul settore farmaceutico in quanto settore difensivo in tempi di alta volatilità, ma anche beneficiario strutturale dell'aumento della spesa sanitaria.

 

Mantenere una visione positiva sui beni strumentali (1):

Continuiamo a monitorare il possibile aumento dei costi dei fattori produttivi e la conseguente pressione sui margini per i beni strumentali, ma restiamo positivi in vista del possibile ritorno della spesa infrastrutturale (fiscale) in Cina e negli Stati Uniti.

 

Di fronte al rallentamento dell'economia globale e agli scarsi segnali di un allentamento dell'inflazione, le prospettive per le azioni globali continuano a orientarsi verso un approccio prudente. Per i mercati emergenti, tuttavia, il quadro appare relativamente più ottimistico, in quanto il peso più importante dell'indice, la Cina, sta mostrando segni iniziali di ripresa, trainati dall'allentamento delle restrizioni alla mobilità, dal sostegno politico sul fronte fiscale e da un contesto normativo che sta diventando relativamente favorevole. Se la Cina dovesse raggiungere l'obiettivo di crescita del PIL dichiarato ufficialmente del 5,5% per il 2022, gran parte del medesimo dovrebbe verificarsi nel secondo semestre, aumentando le possibilità di un ulteriore sostegno politico. Anche dal punto di vista delle valutazioni, le azioni cinesi, alle attuali valutazioni, non si trovano inoltre di fronte alle difficoltà rappresentate dall'aumento dei tassi, come nel caso di alcuni altri mercati di crescita emergenti come l'India. Di conseguenza, la strategia è passata a una sovraponderazione in Cina e continuiamo a mantenere la nostra preferenza per le azioni nazionali di classe A, in cui osserviamo molte più opportunità di crescita tematica di quelle di classe H offshore. Più in generale, la strategia continua a mantenere un'esposizione bilanciata di titoli growth sostenibili con valutazione ragionevole e sostenuti da solidi rendimenti dei flussi di cassa, integrata da una lieve inclinazione difensiva in alcuni mercati.


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