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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • I primi sei mesi del 2022 si sono conclusi con una nota dolente: si è infatti trattato del peggior semestre per il mercato azionario dal 1970. La causa risiede in una combinazione di shock inattesi: inflazione galoppante, stretta monetaria aggressiva, un nuovo focolaio di Covid-19 in Cina e la guerra in Ucraina.
  • Negli Stati Uniti, la fiducia dei consumatori è scesa ai minimi da 16 mesi, a fronte di una crescita economica che si prevede più debole nel secondo semestre.
  • Nell'eurozona, l'inflazione ha raggiunto a giugno l'8,6%, segnando così un nuovo record. Si tratta dell'ultima comunicazione ufficiale a riguardo che precede il primo aumento dei tassi da parte della BCE dal 2011, previsto per il mese in corso.
  • Mentre la Cina ha parzialmente allentato le misure di contenimento legate al Covid-19, il settore manifatturiero ha tirato il fiato grazie all'attenuamento della pressione sui prezzi, a un incremento delle esportazioni e a una riduzione dei tempi di consegna da parte dei fornitori.

Dati ed eventi di questa settimana

  • È attesa la pubblicazione dell'indice PMI finale di giugno di alcuni paesi chiave. Negli Stati Uniti, l'indice ISM manifatturiero della scorsa settimana rivelava un calo degli ordini, a fronte di un rallentamento dei consumi e di un aumento delle scorte.
  • Tra timori di recessione e pressioni inflazionistiche persistenti, il report sull'andamento del mercato del lavoro statunitense fornirà indicazioni importanti sulla solidità dei trend occupazionali. Considerate le nuove richieste di sussidi di disoccupazione settimanali dal mese di marzo, si prevede un calo.
  • La Federal Reserve e la Banca centrale europea pubblicheranno i verbali delle riunioni, grazie ai quali sarà possibile farsi un'idea dell'ampiezza e del ritmo degli aumenti dei tassi, in un contesto complesso caratterizzato da una stretta monetaria in un momento di rallentamento dell'economia, ma anche dall'ampliamento degli spread creditizi e dal crollo del prezzi delle azioni.
  • Il calo previsto nelle vendite al dettaglio dell'eurozona dovrebbe fornire dettagli sull'evoluzione dei consumi, dato che l'aumento dei prezzi ha cominciato a pesare sulla disponibilità e sulla fiducia dei consumatori.

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