Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • L'economia statunitense ha creato 263.000 nuovi posti di lavoro, portando il tasso di disoccupazione al 3,5%, ovvero al di sotto dell'aspettativa di mercato pari al 3,7%. Si tratta di un altro segnale che dimostra come le condizioni complessive del mercato del lavoro siano rimaste tese.
  • I paesi membri dell'OPEC+ hanno deciso di tagliare bruscamente la produzione di petrolio, ponendo così un freno all'offerta in un mercato già surriscaldato. La decisione ha portato la Casa Bianca a esprimere un aperto messaggio di disappunto.
  • Quarantaquattro leader dell'Unione europea e di paesi vicini, dal Regno Unito alla Turchia, si sono incontrati a Praga per discutere le emergenze relative a sicurezza ed energia, mentre prosegue l'invasione dell'Ucraina a opera della Russia. Il summit aveva natura simbolica e puntava a sottolineare l'isolamento di Mosca.
  • Il PMI manifatturiero globale è sceso al di sotto del valore neutro di 50,0 per la prima volta da giugno 2020. L'eurozona e il Regno Unito stanno riscontrando contrazioni al di sopra della media, correlate anche alla crisi energetica europea. Nel frattempo, i produttori statunitensi hanno registrato un marginale ritorno alla crescita. Il deterioramento della domanda continua a essere trainato da un crollo del commercio globale.

Dati ed eventi di questa settimana

  • L'inflazione sarà al centro dell'attenzione, con la pubblicazione dei dati provenienti da Stati Uniti, eurozona, Giappone e Cina che evidenzieranno le diverse fasi di inasprimento della politica monetaria che i paesi stanno affrontando. Al momento, la Banca del Giappone è l'unica a non aver imboccato questo trend.
  • Negli Stati Uniti, sono attesi i verbali della riunione della Fed tenutasi a settembre, nonché diverse dichiarazioni di alcuni dei suoi membri. Completeranno il quadro i dati qualitativi forniti dall'Università del Michigan su condizioni correnti, sentiment e aspettative dei consumatori.
  • Il Regno Unito pubblicherà diversi dati su PIL, mercato del lavoro e produzione industriale in un contesto macroeconomico incerto, che ha portato le autorità a impiegare sia strumenti di politica monetaria che fiscale.
  • Sta per cominciare la stagione degli utili del terzo trimestre con le principali banche statunitensi e le società orientate ai consumatori.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • I rischi che avevamo precedentemente intravisto stanno cominciando a concretizzarsi e fanno ormai parte dello scenario.
  • Di conseguenza, la nostra asset allocation rimane piuttosto prudente, dato che le banche centrali si stanno impegnando a incrementare ulteriormente e più a lungo i tassi, portandoci a optare per una duration del portafoglio leggermente più corta.
  • La Fed prosegue il suo ciclo di rialzi unitamente al percorso di quantitative tightening, ovvero la riduzione di bilancio. Il nostro scenario ottimale prevede che la Fed riesca a portare a termine l'"atterraggio morbido" dell'economia, evitando al contempo una vera e propria recessione.
  • L'inflazione ha raggiunto livelli massimi nell'eurozona e sta colpendo in maniera indiscriminata aziende, consumatori e responsabili delle politiche della BCE. La BCE ha chiarito che l'unico percorso da seguire è l'aumento dei tassi.
  • La nostra allocazione azionaria riflette la convinzione che, sullo sfondo di un'inflazione sostenuta, una BCE aggressiva e un brusco rallentamento della crescita economica, le azioni europee siano destinate a sottoperformare. Di conseguenza, ci aspettiamo revisioni al ribasso degli utili più significative nella regione che altrove. Dato lo sfavorevole profilo di rischio/rendimento, manteniamo un posizionamento negativo sulle azioni dell'eurozona.
  • Mentre l'outlook per le azioni globali si deteriora, poiché i ricavi, i margini e, in ultima analisi, gli utili potrebbero essere rivisti al ribasso, prevediamo una sovraperformance delle azioni dei mercati emergenti asiatici. Infatti, le loro valutazioni sono ora interessanti, mentre la regione mantiene prospettive di crescita superiori rispetto ai mercati sviluppati.

 

Rischi

  • I rischi di rialzo includono il fatto che le azioni delle banche centrali sono pressoché orientate per la massima aggressività e per un sentiment e un posizionamento debole. Inoltre, i governi europei stanno introducendo ulteriori aiuti fiscali con l'intensificarsi della crisi energetica, che potrebbero mitigarne l'impatto negativo.
  • I rischi di ribasso sarebbero costituiti da un errore di politica monetaria dovuto a una stretta eccessiva negli Stati Uniti o dal rischio di una grave recessione in seguito a una crisi energetica più profonda in Europa.
  • La guerra in Ucraina è in corso e nella comunità internazionale crescono i segnali di disagio verso Mosca.
  • Permane la minaccia del COVID-19 e delle sue varianti, a fronte della continua evoluzione e della diffusione del virus a velocità variabili in tutto il mondo.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra strategia multi-asset rimane più tattica del solito e può essere adattata rapidamente:
    • Sottoponderazione rispetto alle azioni dell'eurozona, con una strategia di derivati in essere.
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni del Regno Unito, composizione settoriale resiliente ed esposizione globale.
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni statunitensi, con una strategia di derivati gestita attivamente
    • Posizionamento neutrale rispetto ai mercati emergenti, ma positivo sui mercati emergenti asiatici, che dovrebbero sovraperformare data la valutazione interessante, mentre la regione mantiene prospettive di crescita superiori rispetto ai mercati sviluppati.
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni giapponesi, dato che una banca centrale accomodante e l'esposizione a settori ciclici agiscono come forze opposte in termini di attrattiva per gli investitori.
    • Posizionamento positivo su settori come sanità, beni di consumo di base e segmenti meno ciclici del settore tecnologico.
    • Posizionamento positivo su alcune materie prime, tra cui l'oro.
    • Nell'universo del reddito fisso, abbiamo tatticamente ridotto la duration del portafoglio, ora leggermente corta.
    • Continuiamo a diversificare e ottenere il carry attraverso il debito emergente.
  2. Per ciò che riguarda la nostra allocazione a tematiche e trend di lungo termine: Pur mantenendo un ampio spettro di convinzioni di lungo termine, favoriremo l'azione per il clima (correlata alla trasformazione energetica) e conserveremo sanità, tecnologia e innovazione.
  3. La nostra strategia valutaria prevede una diversificazione al di fuori dell'eurozona:
    • Conserviamo una posizione long su CAD e JPY e di sottopeso sull'EUR.

 

Il nostro posizionamento

Manteniamo una duration del portafoglio tatticamente più corta, poiché la crescita ha finora dimostrato resilienza, mentre l'inflazione continua a sorprendere al rialzo, portando le banche centrali a inasprire ancora di più le loro posizioni. Complessivamente, restiamo neutrali sulle azioni ma sottopesati nell'eurozona a causa del rapporto rischio/rendimento sfavorevole. Continuiamo a utilizzare i derivati. Abbiamo aggiunto il JPY, poiché abbiamo intravisto diversi fattori trainanti per il suo rafforzamento. Manteniamo un leggero sovrappeso sulle valute delle materie prime tramite il CAD.

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