Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • A prima vista, il report sull'andamento dell'occupazione negli Stati Uniti è apparso piuttosto solido, con il tasso di disoccupazione che è calato dal 3,9% al 3,7%. Ma se si esclude lo sciopero nel settore automobilistico, il quarto trimestre conferma un rallentamento nel mercato del lavoro.
  • I ministri dell'economia dell'UE si sono riuniti a Bruxelles per proseguire la discussione sulla riforma del patto di stabilità e crescita e sulle nuove regole fiscali dell'Unione.
  • Il presidente cinese Xi Jinping ha avvertito i rappresentanti dell'UE di evitare il "braccio di ferro" e ha ricordato la sua disponibilità alla cooperazione economica durante il summit Cina-UE a Pechino.
  • Il Politburo cinese ha annunciato la propria intenzione di stimolare la domanda interna del paese e intensificare la ripresa economica.

 

Dati ed eventi di questa settimana

  • L'attenzione sarà principalmente rivolta sulle riunioni finali dell'anno di diverse banche centrali, tra le quali figurano, in particolare, Fed, BCE, SNB e BoE. Le conferenze stampa dovrebbero aiutare gli investitori a prevedere l'avvio del ciclo di allentamento monetario nel 2024.
  • Negli Stati Uniti e nell'UE verrà pubblicata una nuova serie di dati macroeconomici, che comprendono soprattutto le stime del PMI flash di dicembre.
  • La Cina pubblicherà i dati su produzione industriale e vendite al dettaglio, che forniranno indicazioni sulle sue condizioni economiche e sulla potenziale portata degli stimoli in programma.
  • Venezuela e Guyana rimarranno sotto i riflettori, con il presidente Maduro che si recherà a Mosca prima della fine dell'anno e il suo partito che rivendica la vittoria del referendum indetto per annettere al territorio del paese la vicina regione di Essequibo, ricca di petrolio e minerali.


Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • Prosegue la crescita della desincronizzazione. Negli Stati Uniti, l'economia e l'inflazione stanno crescendo in maniera più contenuta e ciò avvalora l'ultima decisione della Federal Reserve di interrompere la stretta monetaria e tenere i tassi di interesse elevati a lungo.
  • L'Europa resta nella situazione peggiore a livello di fondamentali, con dati economici e sull'inflazione inferiori alle attese (sorprese negative). Ciò, tuttavia, toglie un po' di pressione alla BCE, che dovrebbe tornare prima del previsto ad avere margini per un allentamento, se necessario anche nel 2024.
  • In Cina, l'attività economica e l'evoluzione dei prezzi hanno mostrato timidi segnali di stabilizzazione, mentre il settore dell’edilizia abitativa continua a rappresentare un freno.
  • La percezione di un orientamento più morbido da parte delle banche centrali dei paesi sviluppati ha portato a una significativa revisione al ribasso dei rendimenti obbligazionari. Nel frattempo, la probabilità che la Cina esporti la deflazione nel mondo sta svanendo molto lentamente.
  • A partire dal FOMC di novembre, il calo dei tassi reali ha favorito le valutazioni azionarie.

 

Rischi

  • Rispetto all'outlook della crescita globale, i rischi restano orientati al ribasso a fronte dell'evolversi della situazione geopolitica.
  • La più forte stretta monetaria degli ultimi quarant'anni ha determinato un significativo inasprimento delle condizioni finanziarie. Potrebbero riemergere rischi per la stabilità finanziaria.
  • L'inflazione statunitense necessita di una Federal Reserve credibile, non essendo ancora calate le previsioni del tasso di break even, mentre la Banca centrale europea deve prestare attenzione ai paesi periferici.
  • Prezzo del petrolio, rendimenti statunitensi e USD sono le principali variabili da tenere d'occhio, dato che nelle ultime settimane è stata alleviata parecchia pressione.

 

Strategia cross-asset

  1. La nostra asset allocation mostra una preferenza relativa per le obbligazioni rispetto alle azioni, dato che il premio per il rischio azionario risulta attualmente insufficiente e non incoraggia quindi gli investitori a riponderare questa classe di attivi.
  2. Abbiamo le seguenti convinzioni di investimento:
    • Manteniamo complessivamente una leggera sottoponderazione rispetto alle azioni.
    • In termini di allocazione regionale, conserviamo un sottopeso sulle azioni dell'eurozona, poiché i dati del terzo trimestre hanno confermato una lieve contrazione nell'attività.
    • Siamo neutrali rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e ai mercati emergenti.
    • Manteniamo una preferenza per i settori "di fine ciclo". Anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, abbiamo assunto una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense.
  3. Per quanto concerne l'allocazione al reddito fisso:
    • Ci concentriamo sul credito di qualità elevata come fonte di carry.
    • Acquistiamo inoltre titoli di Stato europei e americani core, con l'obiettivo di beneficiare dell'aumento dei tassi d'interesse e dei rendimenti obbligazionari in un contesto di rallentamento dell'attività economica e di calo dell'inflazione.
    • Rimaniamo esposti al debito dei mercati emergenti per beneficiare di un carry interessante.
  4. Manteniamo una posizione long sullo yen giapponese e un'esposizione ad alcune materie prime, tra cui l'oro, dato che entrambe garantiscono una buona copertura in un contesto di avversione al rischio.
  5. Ci aspettiamo una buona performance degli investimenti alternativi, poiché presentano un certo livello di decorrelazione rispetto agli asset tradizionali.

 

Il nostro posizionamento

Con il comparto azionario che risulta relativamente meno interessante, manteniamo una leggera sottoponderazione sulle azioni e una lunga duration sulle obbligazioni. A livello regionale, conserviamo un sottopeso sul comparto azionario dell'eurozona e restiamo neutrali rispetto a quello del Giappone, dei mercati emergenti e degli Stati Uniti. Nella componente del reddito fisso, la nostra attenzione si concentra sul credito capace di garantire carry, ovvero Investment Grade e debito emergente. In termini settoriali, anticipando un graduale calo dei rendimenti obbligazionari e data la comprovata resilienza degli utili, manteniamo una visione più costruttiva sul settore tecnologico statunitense. Oltre a questo, ci atteniamo alla nostra preferenza per il settore sanitario e per quello dei beni di prima necessità e consideriamo come le banche centrali siano giunte al termine del ciclo di rialzi.

 

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