Coffee Break


Coffee Break:
  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi

  • Per la prima volta in vent'anni, l'euro è sceso al di sotto della parità con il dollaro USA. Le pressioni sulla valuta europea si stanno intensificando, a seguito della crisi energetica che la regione è costretta a fronteggiare da quando è iniziata l'invasione dell'Ucraina. Contemporaneamente, il sentiment economico nell'eurozona è crollato ai minimi dal dicembre 2011.
  • Le dimissioni del primo ministro italiano Mario Draghi sono state rifiutate dal presidente Sergio Mattarella. Si prevede che ora Draghi riferirà in Parlamento per cercare di tenere unita la sua coalizione.
  • L'inflazione statunitense è sorprendentemente aumentata (di nuovo) raggiungendo un tasso di crescita annuale del 9,1%. Seguendo l'esempio fornito la scorsa settimana dalla Banca del Canada, la Fed sta valutando un imponente aumento dei tassi di 100 pb per la fine di questo mese, che dipenderà dai dati in arrivo.
  • In Cina, l'obiettivo di crescita del PIL del 5,5% per quest'anno è a rischio, considerati i dati pubblicati dal paese che mostrano una contrazione del PIL nel T2 rispetto al T1 e non raggiungono quindi le stime. I diffusi lockdown imposti durante il secondo trimestre hanno colpito duramente l'attività industriale e la domanda. Per il secondo semestre, i pronostici sembrano propendere per l'uso degli strumenti fiscali rispetto a ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Banca popolare cinese, che è riuscita a mantenere l'inflazione a livelli relativamente bassi.

Dati ed eventi di questa settimana

  • Tutti gli occhi saranno puntati sulla riapertura (o meno) dell'impianto Nord Stream, che è stato chiuso per un periodo di manutenzione previsto di 10 giorni. Il gasdotto collega la Russia alla Germania e rifornisce la maggior parte dell'Unione europea. L'UE sta cercando alternative, ma potrebbe doversi preparare a un inverno di forniture di gas limitate (e costose).
  • La Banca centrale europea dovrebbe annunciare il primo aumento dei tassi di interesse dal 2011. Nella conferenza stampa che seguirà verranno resi noti i dettagli relativi allo strumento volto a combattere la frammentazione finanziaria nella regione. Altrove, le banche centrali di Giappone, Indonesia, Turchia e Sudafrica stanno anch'esse prendendo decisioni sui tassi di interesse.
  • L'attesa pubblicazione dell'indice PMI flash del comparto manifatturiero e di quello dei servizi fornirà agli investitori indicazioni utili per valutare l'intensità e la dinamica del rallentamento del ciclo economico.
  • Negli Stati Uniti, diversi dati sul mercato immobiliare permetteranno di misurare l'attività in questo settore fondamentale, dato che l'aumento dei tassi dei mutui e quello dei costi dei materiali hanno colpito la disponibilità degli acquirenti: verranno esaminati l'indice del mercato immobiliare NAHB, i cantieri residenziali, le concessioni edilizie e le vendite degli immobili esistenti.

 

Convinzioni di investimento

Scenario di base

  • La nostra esposizione conserva un approccio globale ampiamente bilanciato.
  • Sebbene il contesto di mercato appaia ancora limitato dal deterioramento dei fondamentali, gli operatori attendono con impazienza i prossimi annunci delle banche centrali previsti per luglio.
  • Di fronte a un'inflazione ai massimi da decenni, la Federal Reserve ha avviato a marzo il suo ciclo di rialzi e prevede di aggiungere altri importanti aumenti del tasso dei Fed Fund entro fine luglio, per poi proseguire ulteriormente con la stretta. Il nostro scenario ottimale prevede che la Fed riesca a portare a termine l'atterraggio dell'economia. Di conseguenza, ci aspettiamo che l'aumento dei rendimenti del decennale statunitense si affievolisca.
  • L'inflazione ha raggiunto livelli record anche nell'eurozona e sta colpendo in maniera indiscriminata aziende, consumatori e responsabili delle politiche della BCE. La Banca centrale europea ha preannunciato un aumento iniziale dei tassi per il mese di luglio e i mercati si attendono l'annuncio di nuovi strumenti per la "frammentazione" delle obbligazioni periferiche.
  • Di fronte all'elevata inflazione, gli strumenti di politica monetaria delle banche centrali hanno determinato condizioni finanziarie nettamente più restrittive, mentre è ormai in corso un rallentamento economico a livello mondiale. La guerra in Ucraina e i lockdown in Cina dovuti al COVID-19 pesano sulla fiducia e sull'attività. Quest'ultima dovrebbe registrare una ripresa nel corso del secondo semestre, con l'implementazione delle misure di stimolo in Cina.
  • Le motivazioni alla base di un'allocazione bilanciata sono state messe in discussione dal calo dei flussi di gas russo, anche prima della chiusura dell'impianto Nord Stream. L'Unione europea è particolarmente vulnerabile al braccio di ferro con la Russia. I rischi che avevamo precedentemente intravisto stanno cominciando a materializzarsi e fanno ormai parte dello scenario.

Rischi

  • L'oggetto dei timori degli investitori si sta spostando dall'inflazione alla crescita.
  • La guerra in Ucraina sta spingendo verso l'alto i prezzi del gas. L'attività europea è alla mercé della volontà di mantenere aperti i flussi.
  • Un aumento dei tassi improvviso e più rapido del previsto (se le pressioni inflazionistiche dovessero aumentare a fronte di un nuovo shock energetico o semplicemente persistere ai livelli correnti) potrebbe mettere a repentaglio un eventuale "atterraggio morbido".
  • Altri paesi potrebbero trovarsi ad affrontare il dilemma della stagflazione della Banca d'Inghilterra (BoE): pur deteriorandosi bruscamente le prospettive di crescita, permangono segnali di pressioni rialziste su aspettative di inflazione e comportamenti di determinazione di prezzi e salari a breve termine.
  • Permane la minaccia del COVID-19 e delle sue varianti, a fronte della continua evoluzione e della diffusione del virus.

Recenti modifiche nella strategia dell'asset allocation

Mentre le principali banche centrali stanno operando un inasprimento delle politiche monetarie, i diversi shock verificatisi finora nel 2022 hanno portato a un calo simultaneo di azioni e obbligazioni, una circostanza rara. La nostra strategia multi-asset è posizionata per fronteggiare il rallentamento dell'economia in corso e ha cambiato passo sulle azioni dell'eurozona in attesa della reazione delle banche centrali e della sequenza economica che andrà a svilupparsi. Mentre ci prepariamo per la prossima fase del ciclo, optiamo per una sottoponderazione sull'azionario europeo, continuiamo a usare i derivati e rimaniamo neutrali altrove. Manteniamo una certa esposizione alle materie prime, oro compreso. Nel reddito fisso, la nostra strategia prevede una duration neutrale e rimane diversificata.

Strategia cross-asset

  1. La nostra strategia multi-asset rimane più tattica del solito e può essere adattata rapidamente in questo contesto altamente volatile:
    • Sottoponderazione rispetto alle azioni dell'eurozona, con una strategia di derivati pensata per cogliere il potenziale asimmetrico. Preferiamo il settore dei beni di prima necessità.
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni del Regno Unito, che rappresentano un segmento resiliente, con un'esposizione globale
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni statunitensi, con una strategia di derivati gestita attivamente, mentre rimaniamo attenti alla forward guidance della Fed.
    • Posizionamento neutrale rispetto ai mercati emergenti, poiché la nostra valutazione indica un miglioramento, specialmente in Cina, sia sul fronte del COVID-19/lockdown che su quello degli stimoli nel secondo semestre.
    • Posizionamento neutrale rispetto alle azioni giapponesi, dato che una banca centrale accomodante e l'esposizione a settori ciclici agiscono come forze opposte in termini di attrattiva per gli investitori
    • Con una certa esposizione alle materie prime, oro compreso.
    • In termini di settori, prediligiamo ora gli asset a lunga duration, come ad esempio i titoli tecnologici, dato che ci aspettiamo meno ostacoli dai rendimenti obbligazionari nel secondo semestre.
    • Nell'universo del reddito fisso, riscontriamo revisioni al ribasso della crescita, aumenti nelle aspettative di inflazione e la decisa volontà delle banche centrali di operare una stretta e combattere l'inflazione. Manteniamo una duration neutrale, con una preferenza per quella statunitense.
    • Continuiamo a diversificare e ottenere il carry attraverso il debito emergente.
  2. Per ciò che riguarda la nostra allocazione a tematiche e trend di lungo termine: Pur mantenendo un ampio spettro di convinzioni di lungo termine, favoriremo l'azione per il clima (correlata alla trasformazione energetica) e conserveremo sanità, tecnologia e innovazione, evoluzione demografica e consumo.
  3. Per ciò che riguarda la nostra strategia valutaria, manteniamo una visione positiva sulle valute delle materie prime:
    • Conserviamo una posizione long sul CAD.



our-positioning_IT.png

Ricerca rapida

Ottenere informazioni più velocemente con un solo clic

Ricevi approfondimenti direttamente nella tua casella di posta elettronica