Coffee Break


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  • Settimana

La scorsa settimana in sintesi 

  • A marzo, il tasso di inflazione annuale nell'eurozona si è attestato su quota +7,4% (contro il 5,9% di febbraio). La guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia hanno spinto i prezzi dei carburanti e del gas naturale a livelli record.
  • Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha confermato che la banca centrale è pronta ad aumentare i tassi in modo rapido.
  • I rendimenti dei decennali statunitense e tedesco hanno di recente registrato un'impennata, a fronte dei timori relativi all'inflazione, a un atteggiamento più aggressivo da parte delle principali banche centrali sui futuri aumenti dei tassi d'interesse, nonché al rischio che questi ultimi pesino sulla crescita economica.
  • Il PIL cinese del primo trimestre è cresciuto dell'1,3% su base trimestrale e del 4,8% su base annua, ma il rischio in termini di outlook è cresciuto in maniera decisa, portando la Banca Popolare Cinese a tagliare il coefficiente di riserva obbligatoria di 25 pb. Permane il problema di bilanciare la crescita economica e contenere al contempo i focolai di COVID-19.

Dati ed eventi di questa settimana

  • Essendosi aggiudicato un'elezione presidenziale particolarmente contesa, Emmanuel Macron governerà per un secondo quinquennio la settima economia mondiale. Le elezioni legislative si terranno a giugno.
  • La stima flash del tasso di crescita del PIL nel primo trimestre, che l'eurozona e gli Stati Uniti pubblicheranno, farà luce su quella che è stata finora la crescita globale. Il FMI ha già tagliato le previsioni di crescita globali e si aspetta una frammentazione dell'economia mondiale in blocchi rivali.
  • La Germania pubblicherà i dati dell'indice IFO sulla fiducia, sulle condizioni correnti e sulle aspettative delle aziende, mentre si muove nel modo più rapido possibile per cessare la propria dipendenza dall'energia russa.
  • Le banche centrali continueranno ad avere gli occhi puntati addosso, anche se la Fed entrerà in un periodo di blackout fino alla riunione del 4 maggio. Durante la riunione in agenda, la Banca del Giappone tenterà di risolvere la questione legata alla recente debolezza dello yen, dovuta alle sue posizioni sempre più accomodanti.

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