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Natura: tanto fragile quanto complessa
Inizialmente definita come la somma di tutte le forme di vita, la biodiversità è oggi riconosciuta come un concetto molto più complesso, poiché comprende anche tutte le interazioni tra le sue diverse parti. È ormai ampiamente noto che i danni ambientali e la perdita di biodiversità minacciano la nostra sopravvivenza come esseri umani.
69%
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Oltre il 50%
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Perdita di biodiversità globale tra il 1970 e il 2018*
*Living planet index
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del PIL totale mondiale è moderatamente o altamente dipendente dalla natura e dai suoi servizi e, di conseguenza, esposto ai rischi derivanti dalla perdita della natura
* World Economic Forum
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Il problema è che la protezione della biodiversità è altamente complessa. Per quanto gli investitori sostenibili siano disposti a partecipare alla soluzione, potrebbero avere difficoltà a integrare la biodiversità nel loro framework di investimento. Comprendere la doppia materialità è un primo passo importante, ma non fornisce istruzioni per l'uso.
Come possono gli investitori integrare la biodiversità nei loro investimenti?
Il modello di biodiversità di Candriam: aggiungiamo il “dove” al “cosa” e al “come”
A differenza del clima, che può essere analizzato utilizzando indicatori aggregati come i kg di CO2, la biodiversità non può essere ridotta a un insieme limitato di indicatori. Comprende numerose dimensioni che devono essere comprese separatamente nelle loro specificità, in particolare a livello locale, all'interno di un determinato contesto ecologico. In effetti, l’impatto e le dipendenze di un’azienda sulla biodiversità saranno diversi a seconda che le sue attività siano situate vicino a una foresta tropicale o in una pianura arida. L'analisi della biodiversità richiede di raccogliere i dati sulle sedi delle attività di un emittente (miniere, siti industriali, uffici...) insieme ai dati sulla biodiversità locale (stress idrico, aree protette, densità delle specie). E all’improvviso l’analisi ESG delle aziende diventa molto più divertente!
Ecco perché il nostro modello proprietario di biodiversità aggiunge un terzo asse al nostro approccio ESG. Oltre al “Cosa” (Attività aziendale) e al “Come” (Stakeholder), analizziamo anche il “Dove”.