Prospettive per il 2022: dotarsi dei mezzi adeguati per la trasformazione

Un anno dopo la scoperta dei vaccini anti-Covid, i mercati finanziari hanno già lasciato alle spalle la pandemia. Ma non l'economia.

Ciò è dimostrato dalle numerose turbative che si verificano nelle catene di approvvigionamento, sui mercati del lavoro o delle materie prime. La più lunga espansione economica della storia americana (durata 128 mesi) è stata seguita dalla più breve recessione (2 mesi) e ha registrato il rimbalzo più marcato mai misurato finora.

Ripresa della crescita in corso nelle economie sviluppate

Come sperato, il 2021 è stato un anno di rinascita, un anno incentrato sugli sviluppi sanitari, con una graduale riapertura e un ritorno a una vita più “normale”. La solida performance economica dovrebbe continuare anche nel 2022, con una crescita di circa il 4%, sia negli Stati Uniti, sia nell’eurozona. Tuttavia, siamo tutti convinti che questo sia solo l'inizio di qualcosa di nuovo, dato che la pandemia ha cambiato le carte in tavola. Ci aspettiamo che tutte le economie sviluppate ritornino sui livelli di produzione pre-pandemia entro la fine del prossimo anno, mentre alcuni mercati emergenti ed economie in via di sviluppo continueranno a registrare perdite di produzione. Inoltre, si prevede che la crescita dell'occupazione rallenti la ripresa della produzione; secondo le proiezioni, infatti, l'occupazione globale tornerà a soli due terzi del livello pre-pandemico, causa i persistenti timori sul fronte sanitario e l'accelerazione del passaggio all'automazione, tra gli altri elementi.

Chart: Real GDP Trajectory

Un'inflazione più elevata per un periodo più lungo… e un nuovo decollo

Prevediamo che l'offerta e la domanda si ribilancino gradualmente in un contesto di crescita superiore alla potenzialità nelle principali economie sviluppate. Con la forte domanda alle prese con strozzature dell’offerta dovute alla pandemia, emergono tensioni che provocano prezzi più elevati. L'inflazione dovrebbe rimanere elevata in modo preoccupante, almeno nei mesi invernali. Di conseguenza, concordiamo con il governatore della Fed Jerome Powell sul fatto che il termine “transitorio” non indichi un fenomeno di breve durata, ma piuttosto un qualcosa che difficilmente si tradurrà in “inflazione più alta, in modo permanente o molto persistente”. Prevediamo un picco dell'inflazione nel 2022. Detto questo, i timori legati all'inflazione dovrebbero mutare nella prima metà del 2022, mettendo alla prova la pazienza delle banche centrali, portando volatilità sui mercati del reddito fisso e incidendo sui fattori azionari.

Chart: Peak of inflation in 2022

Riconosciamo che cresce il rischio di un inizio anticipato dei rialzi della Fed e di un ciclo di stretta monetaria molto meno dolce di quello precedente. Un rischio estremo per il nostro scenario centrale sarebbe che gli stimoli fiscali e monetari globali senza precedenti che hanno creato il boom economico attualmente in corso potrebbero diventare insostenibili, trasformandosi in un ciclo di espansione e contrazione in forte inflazione, con conseguente doppia recessione. Non è questo il nostro scenario principale. Non prevediamo alcuna inversione della curva nel 2022, in quanto vediamo un margine di manovra sufficiente per un movimento di appiattimento.

Approccio cross-asset: Il 2022 inizierà con una preferenza per le azioni rispetto alle obbligazioni e rimarrà flessibile

In questo contesto, i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni dovrebbero evolvere tra 1,5% e 2,5%, giustificando una duration breve. Questo contesto volatile porterà probabilmente a un'alternanza della curva dei rendimenti tra irripidimento e appiattimento, a seconda dei timori per l'inflazione e, aspetto più importante, la funzione di reazione della Federal Reserve. Con l'economia sempre più vicina alla piena occupazione negli Stati Uniti, prevediamo che la banca centrale concluda il tapering entro il giugno 2022 e aumenti i tassi nel secondo semestre. Il periodo di transizione verso un ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed è molto delicato, storicamente associato all'appiattimento della curva dei rendimenti. Pertanto, effettueremmo una sottoponderazione sul credito USA, associata a una posizione costruttiva per il credito europeo. Per i mercati azionari, il contesto di un irripidimento iniziale della curva dei rendimenti associato a una crescita superiore al potenziale ci porta ad iniziare il 2022 con un orientamento positivo. La responsabilità rimane la nostra scelta azionaria attiva, con la ricerca di opportunità e la selezione di società innovative che investano nel mondo di domani: fornitori sanitari, aziende che accelerano la transizione verso la decarbonizzazione, riducendo al minimo gli sprechi e accogliendo la rivoluzione della mobilità. Anche le società che si giocano la carta delle tecnologie innovative meritano un ruolo di primo piano nei portafogli.

In un contesto difficile per le economie emergenti, emergono opportunità di investimento

La stretta monetaria negli Stati Uniti di solito rappresenta un ostacolo per le classi di attivi emergenti. Questa volta, però, i mercati finanziari hanno già iniziato a integrare questo sviluppo, poiché la maggior parte delle banche centrali dell'America Latina e dell'Europa orientale - Brasile, Messico, Russia e Polonia - sono già diventate meno accomodanti.

La Cina è stata l'unico paese G20 a registrare una crescita positiva del PIL nel 2020, ma il contesto degli investimenti in Cina è diventato particolarmente difficile nel 2021. La dinamica della crescita si è indebolita, influenzata dalla strategia zero-Covid, da misure per ridurre le emissioni di carbonio e un raffreddamento deliberato del mercato immobiliare. Mentre Pechino incrementerà probabilmente le misure di allentamento monetario e fiscale (senza attenuare l'orientamento duro adottato verso il settore immobiliare), i rischi per la crescita sono destinati a calare. Secondo la nostra analisi, i mercati finanziari hanno assorbito le brutte notizie e le valutazioni cinesi appaiono sempre più interessanti; le autorità cinesi confidano che un nuovo “punto di partenza storico” sia stato raggiunto con la leadership di Xi Jinping. Sembra destinato a inaugurare un terzo mandato di cinque anni, leader principale del 20° congresso del partito in programma per metà ottobre 2022, fornendo continuità e visibilità agli investitori.

Chart: Relative P/E MSCI China vs. MSCI World

Il supporto per l'eurozona continua

Arrivando a un’area più vicina a “casa”, la BCE dovrebbe mantenere il suo atteggiamento accomodante. Con l’eurozona ancora lontana dalla piena occupazione, la BCE resterà accomodante: sorprenderebbe vedere un aumento del tasso a breve termine prima della metà del 2023. Anche se gli acquisti per l’emergenza pandemica (PEPP) terminano a marzo, come ampiamente previsto, altri programmi di acquisto di attivi potrebbero essere modificati per agevolare l'uscita dal PEPP. In un contesto in cui la BCE continua ad acquistare titoli nel 2022, mentre la Federal Reserve sta diluendo gli acquisti, riteniamo che il credito europeo sia più interessante di quello statunitense. Seguendo la leadership statunitense, i rendimenti obbligazionari dovrebbero comunque registrare un trend al rialzo nell’eurozona, con un obiettivo di rendimento dello 0,2% per il bund tedesco a 10 anni. Al contrario, gli investitori dovrebbero essere più cauti sugli spread dell’Europa periferica, poiché riteniamo che molte buone notizie siano già state scontate.

Sul fronte fiscale, accelererà l’applicazione del piano Next Generation UE, mentre i bilanci per il 2022 non sembrano restrittivi. In cima all’ordine del giorno vi sarà la riforma del Patto di stabilità e crescita, che risale al 1997, un periodo in cui i rendimenti delle obbligazioni dell’eurozona erano di diverse centinaia di punti base in territorio positivo.

Investire per una nuova era

Dopo due anni di lockdown e riaperture, prevediamo che il 2022 sarà un anno più “normale” in quella che sarà, si spera, l’era post-Covid, la Nuova normalità.

Il COVID-19 è stato un campanello d'allarme a livello globale per affrontare la sfida più grande: lo sviluppo e l'attuazione di una transizione energetica equa e inclusiva per la lotta al cambiamento climatico. Dopo la conferenza dell'ONU COP26, sono state fatte numerose dichiarazioni e impegni per ridurre le emissioni dannose e limitare gli aumenti della temperatura. Il nuovo anno sarà fondamentale. In qualità di investitori responsabili, abbiamo il dovere di facilitare e accelerare questa transizione. Riteniamo che la sostenibilità sia un fattore chiave nella performance degli investimenti e che la gestione attiva sarà fondamentale nella selezione di quelle aziende i cui modelli di business apportino un contributo positivo al mondo di domani.

È su questa nota di speranza che vi auguro un felice 2022.

Ricerca rapida

Ottenere informazioni più velocemente con un solo clic

Ricevi approfondimenti direttamente nella tua casella di posta elettronica